2012-02-16 14:27:27

Il "Fattore famiglia" è legge in Lombardia. La soddisfazione del Forum delle associazioni familiari


Un importante precedente per le politiche familiari in Italia. In Lombardia il “Fattore famiglia” è finalmente legge: dunque diventa determinante ai fini contributivi o per l’accesso ai servizi socio assistenziali non solo la situazione patrimoniale, ma anche il numero di minori a carico, di anziani o non autosufficienti presenti in un nucleo familiare. Positiva la reazione del Forum delle associazioni familiari, ricevuto ieri dal ministro Riccardi. Ma cos’è il "Fattore famiglia"? Al microfono di Paolo Ondarza risponde Gianna Savaris, vicepresidente del Forum:RealAudioMP3

R. – Il "Fattore famiglia" ha come due facce. La prima riguarda il fatto che ciascuno deve pagare le tasse in base alla sua capacità contributiva, quindi il riconoscimento dei carichi familiari. I figli sono un valore ed un investimento che la famiglia fa per il futuro di tutta la società. C’è poi la declinazione – e questo è il caso – dell’attuazione del "Fattore famiglia": teniamo cioè conto dei carichi familiari nella formulazione delle tariffe di accesso ai servizi sociali, dall’infanzia alla vecchiaia.

D. – Attualmente, per l’accesso ai servizi sociali – ad esempio gli asili nido – si tiene conto dell’indicatore Isee...

R. – Noi diciamo sempre che il "Fattore famiglia" dovrà prevedere una rivisitazione dell’Isee. L’iniziativa della regione Lombardia rappresenta un salto di qualità, in quanto parte come un’iniziativa di singoli comuni che hanno dimostrato che questo è possibile per arrivare ad un’iniziativa regionale.

D. – Il vostro auspiicio, a questo punto, é che il cerchio possa allargarsi e che quindi il "Fattore Famiglia" possa essere applicato a livello nazionale?

R. – Sì, che possa diventare una mentalità.

D. – Ieri siete stati ricevuti dal ministro Riccardi che ha assicurato, nonostante la crisi, l’impegno del governo per le politiche famigliari...

R. – Le nostre proposte, che hanno un forte valore sociale ed anche ideale, restano affermate ma devono essere declinate con realismo in questo momento di cirsi. Che cosa possiamo fare, quindi? Quella della regione Lombardia è già una risposta. Occorre riprendere un colloquio stabile, riconosciuto, operativo, con i nostri interlocutori politici su queste tematiche. (vv)







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