Gravi danni in Messico per la siccità che ha colpito l’agricoltura
La più grave siccità degli ultimi 70 anni in Messico continua a colpire 22 dei 32
Stati del Paese dove si preannuncia un calo del 40% della produzione agricola: un’emergenza
che comporterà nei prossimi mesi una sensibile carenza di generi alimentari. L’allarme
viene dalla Confederazione nazionale contadina (Cnc) che – secondo quanto riporta
l’agenzia Misna - ha giudicato insufficienti gli aiuti promessi dal governo di Felipe
Calderón per mitigare le conseguenze della mancanza di piogge, che si protrae ormai
da nove mesi. Continuando ad assistere attraverso camion cisterna 420 mila famiglie,
pari a due milioni e mezzo di persone che lamentano anche la carenza di acqua potabile,
l’esecutivo ha annunciato a gennaio un programma di aiuti immediati alle popolazioni
rurali con uno stanziamento di 34 miliardi di pesos (pari a circa 3 miliardi di euro).
Provvedimenti, secondo il capo della Cnc, Gerardo Sánchez, che non bastano: la comunità
indigena Tarahumara, nello Stato settentrionale di Chihuahua, “ha raccolto appena
il 42% del mais previsto e il 41% dei fagioli” alimenti della dieta quotidiana dei
messicani il cui prezzo ora rischia importanti aumenti speculativi. “Dei 4,2 milioni
di messicani che hanno sofferto insicurezza alimentare tra il 2008 e il 2010, il 75%
vive nelle campagne, ma i ‘campesinos’ continuano ad essere abbandonati alla loro
sorte” ha sottolineato Sánchez. Le previsioni meteorologiche indicano che la siccità
potrebbe durare almeno fino a metà anno, comportando un nuovo esodo di massa dai campi
alle città in cerca di lavoro. Gli Stati più colpiti restano Chihuahua, Coahuila,
Durango, San Luis Potosí e Zacatecas, nel nord del Paese. Critica la situazione a
Durango, dove, secondo il governatore, Jorge Herrera Caldera, “non piove da 18 mesi
e i raccolti saranno equivalenti a nulla”. La siccità ha ucciso anche 60 mila capi
di bestiame in tutto il Paese. (E.B.)