"Ieri, l’attacco
ai giornali cattolici – mi soffermo solo su quelli – è stato del tutto impensabile
e folle, soprattutto per l’impatto sul ruolo che questi giornali hanno nella vita
sociale. E’ come se, a parità di condizioni, senza conoscere i contenuti – perché
altrimenti alcune di quelle frasi non sarebbero state dette – ci fosse stato una specie
di agguato premeditato: probabilmente con l’idea che in questo momento i "salotti
buoni" della comunicazione e i potentati della comunicazione avrebbero gradito un
attacco contro la Chiesa". Per il prof. Mario Morcellini, direttore del Dipartimento
di Comunicazione e Ricerca sociale dell’Università La Sapienza di Roma, "uno dei problemi
che ha questo Paese è di non accorgersi di quale sia la disposizione dei poteri reali,
i cosiddetti “poteri forti”. La comunicazione è diventata intoccabile". "Direi che
Celentano rappresenta, da questo punto di vista, la prova di quello che sta succedendo
nel mondo della tv: lui è più forte di qualunque regola circostante, è più forte anche
delle reazioni del pubblico, anche se io credo che da ieri il processo di riconsiderazione
sul personaggio comincerà più severamente che in passato". "Purtroppo – conclude Morcellini
- i media, che ci avevano promesso di aumentare i saperi di tutti, sono diventati
i principali responsabili. Non è un caso che le istituzioni come la scuola e l’università
siano sotto attacco. Non è un caso che gli investimenti sulla cultura siano in declino:
tutto si sta spostando su una parvenza di intrattenimento pubblico, di gioco, che
alla lunga significa recidere le basi stesse della società. Non a caso, l’aspetto
fondamentale del nostro tempo è la sfiducia e l’incattivimento nei confronti degli
altri. (intervista di Luca Collodi)