Il cardinale di S. Paolo, Scherer: se il Vangelo arriva dovunque è anche grazie alla
Radio Vaticana
Lunedì scorso, le emittenti radiofoniche di tutto il mondo hanno celebrato per la
prima volta la Giornata della Radio indetta dall’Unesco. Un’occasione che ha mostrato
la mai tramontata attualità di un mezzo che ha fatto e fa della facilità di ascolto
a qualsiasi latitudine, anche remota, il suo punto di forza. A unirsi alle celebrazioni
è stata anche l’Ebu – l’Unione europea di radiodiffusione - della quale la Radio Vaticana
è membro e protagonista di una sua specifica missione a livello mondiale. Missione
sulla quale si è soffermato il cardinale arcivescovo di S. Paolo del Brasile,
Odilo Scherer, al microfono di Christiane Murray della nostra redazione
brasiliana:
R. – La Radio
Vaticana ha una lunga storia, ha una storia gloriosa e già in passato ha svolto un
ruolo di grande importanza nel far sentire la voce della Chiesa e del Santo Padre
in Paesi dove la voce e il messaggio della Chiesa non sarebbero mai arrivati. Oggi,
i tempi sono cambiati e anche la Radio cambia il modo di comunicare attraverso le
nuove modalità, le nuove tecniche di comunicazione. Questo è un bene, per proseguire
la sua missione e perché la sua voce possa continuare a essere ascoltata in molti
Paesi, in molti contesti differenti, con linguaggi e interessi diversi.
D.
– L’importanza della Radio Vaticana, dunque, va vista come missione di servizio pubblico,
il cui ritorno non si può quantificare perché non è economico, ma è un ritorno che
si conteggia o che comunque si constata con l’evangelizzazione...
R. – Sì,
questo è importante anche se, per il bilancio del Vaticano, la Radio è sempre una
voce passiva. Si deve guardare piuttosto al frutto di evangelizzazione proprio del
messaggio della Chiesa, che è reso possibile attraverso il servizio della Radio Vaticana.
Quindi, mi auguro che la Radio Vaticana possa continuare e progredire sempre nella
comunicazione che le è propria. La Radio è tuttora importante, anche perché è un mezzo
molto versatile e diverso da altri, che esigono una tecnica più sofisticata. Ricevere
il segnale della radio richiede una tecnica molto semplice e duttile, che si può avere
ovunque: in macchina, in cucina, in camera da letto, quando si va in giro a passeggio.
Quindi, spero che la Radio Vaticana possa continuare a essere la voce della Chiesa
e del Santo Padre nel mondo. (ap)