Tibet: anche un giovane monaco 19.enne si dà fuoco
Un giovane monaco di appena 19 anni, Lobsang Gyatso, del monastero di Kirti, nella
città di Ngaba, si è dato fuoco ieri pomeriggio nella provincia cinese del Sichuan,
in un'escalation di protesta contro la repressione imposta da Pechino. Si tratta del
secondo gesto estremo in due giorni di ragazzi tibetani e porterebbe a 24 il numero
delle vittime - anche se non vi sono conferme ufficiali sul decesso - dal febbraio
2009. Intanto, le autorità cinesi hanno fermato un famoso avvocato che difende i diritti
e la cultura delle popolazioni tibetane. Lo riferiscono fonti locali riprese dall'agenzia
AsiaNews, che denunciano la scomparsa di Dawa Dorje - ricercatore governativo a Nagchu,
nella Regione autonoma del Tibet (Tar) - dalla scorsa settimana nelle mani dei funzionari
di Pechino per aver espresso preoccupazione per "la chiusura dei monasteri". Lo scorso
fine settimana oltre 200 tibetani hanno manifestato nella città di Kyegudo, nella
prefettura di Yulshul, mentre nella città di Kardze gli attivisti hanno innalzato
dei cartelloni in cui chiedono l'indipendenza del Tibet. Il Dalai Lama e molte personalità
del buddismo hanno più volte chiesto ai loro fedeli di non compiere questi atti e
di pensare sul lungo periodo, ma hanno ammesso che le privazioni di libertà a cui
sono costretti i tibetani aumentano di anno in anno. La polizia, su ordine del governo
centrale comunista, continua a mantenere sotto strettissimo controllo le regioni dove
vivono i tibetani. (R.P.)