2012-02-13 20:15:20

San Valentino, innamorarsi e amare come Dio vuole. Ad Assisi un corso dei Francescani


Anche quest'anno la festa di San Valentino ha messo in moto i media: su internet, giornali e tv si moltiplicano consigli su come trovare l’anima gemella e sulle più efficaci ricette di seduzione. Amore è spesso una parola abusata o a volte utilizzata in modo improprio. Una "bussola" per comprendere meglio questa fondamentale realtà è offerta ai giovani dai Frati minori di Assisi: si tratta del corso sui “Fondamenti dell’Amore Umano”, uno strumento per impostare sulla Parola di Dio il percorso del fidanzamento: 600 i partecipanti all’ultimo appuntamento. A tenere i corsi, da circa trent’anni, è padre Giovanni Marini. Paolo Ondarza lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. – Quando parliamo di amore con i giovani, intendiamo dire il pensiero di Dio sull’amore umano: cosa pensa Dio di questa bella realtà dell’amore tra un ragazzo e una ragazza, perché Dio ha da dire molte cose sulle dinamiche d’amore. C’è, quindi, una differenza notevole tra quello che comunemente si sente e si dice e quello che, invece, è la realtà umana dell’amore.

D. – Potremmo dire che c’è una "verità" sull’amore umano?

R. – C’è una verità, ed è una verità profonda. Le persone arrivano in questo mondo dell’amore e non hanno letto il libretto delle "istruzioni" dell’essere uomo. Si tende a essere autoreferenziali: ognuno ha una propria ricetta sull'amore, ma poi spesso le cose non funzionano. Quando si dà la parola a Dio, le cose funzionano, funzionano bene, e le persone fioriscono nell’amore.

D. – Questi sono concetti molto impopolari, eppure i corsi da lei tenuti radunano centinaia di giovani da ormai 30 anni…

R. – Quanta necessità hanno i giovani di essere aiutati, proprio in questa sfera dell’amore! E’ una necessità grandissima e ci vuole davvero molto lavoro. Però ci si riesce, si risolvono problematiche che sembrano del tutto inceppate, prive di futuro, dinamiche che fanno morire l’amore tra un ragazzo ed una ragazza.

D. – Perché un sacerdote, che non si sposa, può parlare ai giovani di affettività e di sessualità?

R. – Perchè un sacerdote vive di amore gratuito. Io faccio le cose non perché vado a guadagnarci qualcosa. La mia ricompensa è il Signore. Solo un frate, un sacerdote, può iniettare, dentro a dinamiche e a sacche di egoismo, un po’ di amore gratuito che sblocca le situazioni nella vita di una coppia.

D. – Il corso è un trampolino: tanti giovani hanno, da qui, gettato le fondamenta per il loro matrimonio, per la costruzione della loro famiglia, scegliendo poi di andare controcorrente. Potrebbe raccontare tante storie, in proposito…

R. – Una volta, davanti al mio piccolo ufficio, si trovavano quattro coppie. A queste coppie ho dedicato circa un’ora ciascuna, disinnescando quei meccanismi perversi che fanno morire l’amore. Naturalmente, sono dati anche psicologici, sostenuti sempre dalla Bibbia. Ho fatto far loro quello che viene definito il “dialogo terapeutico” proprio per disinnescare certi modi di comunicare errati. Alla fine, una coppia si è abbracciata, perché aveva capito che l’amore è possibile e che si può uscire da certe dinamiche che impediscono la crescita dell’amore.

D. – L’amore tra un uomo ed una donna è una vocazione. Lei questo lo sottolinea, nei suoi corsi…

R. – Sì. Un cristiano non si sposa perché tutti lo fanno: lo fa perché Dio lo ha chiamato a questo. Il cristiano si differenzia dalle altre persone in questo: tutti devono fare del bene, ma il cristiano deve fare il bene che Dio gli dice di fare. (vv)







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