La vittoria dello Zambia in Coppa d'Africa, quando il calcio vuol dire riscatto
Una notte intera di festeggiamenti, per un entusiasmo che supera di molto la soddisfazione
per la vittoria sportiva, peraltro storica. È questa da ore l’atmosfera che si respira
nello Zambia, dopo il trionfo della nazionale di calcio del Paese in Coppa d'Africa.
Mentre la squadra è attesa per celebrare il trionfo, l’evento si presta a diverse
di "letture" in uno dei Paesi tra i più poveri al mondo. Luca Collodi ne ha
parlato con padre Moses Hamungole, responsabile dei Programmi in lingua inglese
della nostra emittente e originario dello Zambia:
R. – E’ stata
davvero una bella notte. All’inizio, non si credeva molto a questa vittoria, ma poi
ho visto l’entusiasmo della gente per le strade, soprattutto a Lusaka: tutti indossavano
le maglie della nazionale...
D. – Lo Zambia è uno dei Paesi più poveri dell’Africa.
Questa vittoria calcistica cosa rappresenta per il Paese?
R. – La prima cosa
che vorrei dire riguarda i giocatori: fra loro ci sono giusto due professionisti che
giocano in Europa. Molti di loro giocano qui, in Zambia. inoltre, questa vittoria
significa che se una nazione lavora e si ha fiducia, si può vincere nonostante tutta
la povertà. Questa povertà può essere dimenticata e si può trovare la gioia in mezzo
ai profondi disagi che ci sono.
D. – Lo sport può riscattare un Paese?
R.
– Sì. Ho visto alcuni segnali di riconciliazione e di rispetto: persino politici fra
loro nettamente avversari si sono riuniti attorno a questa squadra. Perfino nelle
Chiese c’erano i preti che la domenica dovevano fare questo annuncio: “Dopo questa
celebrazione, questa Santa Messa, andate a vedere la partita”...
D. – Lo Zambia
ha battuto ai rigori la Costa d’Avorio. Al termine della partita, la cosa che ha colpito
è stata la squadra riunita in preghiera al centro del campo…
D. – Sì. Molte
persone in Zambia sono cristiane. Nella nostra Costituzione c’è una frase che dice
che lo Zambia è un Paese cristiano. Possiamo pregare prima di fare qualsiasi cosa,
ma anche alla fine: ringraziamo Dio quando vinciamo qualcosa, ma dobbiamo farlo anche
quando perdiamo.
D. – Lo Zambia ha vinto ricordando la storica squadra del
1993, che è morta in un incidente aereo…
R. – Questa è un’altra cosa che mi
ha colpito molto. Ricordo quel giorno: ero in seminario quando venne diffusa la notizia.
La vittoria, in questo stesso luogo, è davvero simbolica: dal Gabon, dove i nostri
giocatori sono morti, a Libreville, dove possiamo alzare la Coppa d’Africa. (vv)