Kashmir indiano: l’Alta Corte annulla le accuse contro un pastore protestante accusato
di proselitismo
L’Alta Corte dello stato di Jammu e Kashmir ha annullato le accuse contro il Pastore
cristiano C.M. Khanna, accusato di proselitismo, stabilendo la tutela delle garanzie
costituzionali e il suo diritto a soggiornare in India. La Corte – riferisce l'agenzia
Fides citando fonti locali - ha anche ordinato la fine di ogni attività investigativa
della polizia sul caso, ritenendo infondata l’accusa di “seminare ostilità religiosa”
a carico del Pastore. La sentenza della Corte è stata accolta con favore dai cristiani
locali: il “Global Council of Indian Christians”, afferma che “l’'annullamento delle
accuse è una mossa nella giusta direzione per tenere a freno i militanti e per garantire
il rispetto dello stato di diritto”. Il giudice J.P. Singh dell’Alta Corte, tribunale
civile a cui Khanna aveva presentato ricorso, ha emesso un’ordinanza che sospende
il procedimento contro il Pastore, avvisando il governo dello Stato e il direttore
della Polizia del Kashmir di attenersi a tali disposizioni. Khanna, Pastore protestante
della “All Saints Church” di Srinagar, era stato accusato di proselitismo verso bambini
musulmani e di essere fomentatore di “inimicizia religiosa” verso la comunità islamica.
Il Pastore era stato arrestato (illegalmente, secondo i cristiani) e una Corte islamica,
dopo un processo sommario e sotto la pressione di gruppi estremisti, lo aveva dichiarato
colpevole. Il 19 gennaio scorso la Corte islamica aveva emesso un ordine di espulsione
contro Khanna, il missionario cattolico padre Jim Borst e altri tre cristiani. I gruppi
della società civile, cristiani e non, rimarcavano che “la Corte islamica non ha alcun
potere legale e nessuna giurisdizione nell’Unione indiana”, invocando “il restauro
della legalità e l’intervento degli organi federali”. La vicenda è stata il detonatore
di una nuova esplosione di intolleranza e di estremismo religioso in Kashmir, Stato
indiano a maggioranza musulmana, che si è rivolta in particolare contro gli istituti
di istruzione gestiti dalla minoranza cristiana nello Stato. I cristiani locali auspicano
che il verdetto dell’Alta Corte “serva a riportare pace e armonia nel Kashmir”. (E.B.)