India: intimidazione dei fondamentalisti contro una scuola dei gesuiti in Karnataka
In India, nuova intimidazione ai danni della Joseph’s PU College la scuola dei gesuiti
ad Anekal, nel Karnataka. Lo riferisce l’agenzia AsiaNews precisando che l’episodio
– il terzo dal 2011 - è avvenuto lo scorso 9 febbraio in occasione di una riunione
della Commissione per la pace convocata dal tahsildar (funzionario di distretto).
Durante l’incontro, più di 100 attivisti dell’Akhil Bhartiya Vidyarthi Parishad (Abvp)
- organizzazione studentesca affiliata al Bharatiya Janata Party (Bjp), partito ultranazionalista
al governo - hanno interrotto in continuazione gli interventi di sei sacerdoti gesuiti
presenti, insultandoli per non aver issato la bandiera nazionale nel giorno della
Festa della repubblica. Alcune immagini dell’evento trasmesse dalla televisione locale,
mostravano gli attivisti picchiare il preside del St Jospeh College, padre Melvin
Mendonca, sotto gli occhi del tahsildar e della polizia. Gli aggressori hanno poi
fatto sfilare il gesuita per la città, fino alla stazione di polizia. Quando altri
sacerdoti hanno cercato di far notare al tahsildar cosa stesse accadendo, uno degli
attivisti ha urlato: “Provateci con i vostri amici in America. Qui, siamo noi a dare
le regole”. Per il presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), Sajan
K George – che ha denunciato il clima di paura in cui vivono i cristiani nella città
- “l’obiettivo degli ultranazionalisti indù è terrorizzare la minoranza cristiana
e creare tensione all’interno della comunità”. Con l’accusa di non aver issato la
bandiera nazionale, già il 27 gennaio scorso membri dell’Akbvp avevano picchiato studenti
e insegnanti del St Joseph College. Il preside ha sempre respinto l'accusa, spiegando
che il simbolo era stato esposto nel campus di Jnana Jyoti, sede principale dell’istituto.
Nell’istituto, il 60% degli studenti sono dalit indù, mentre il restante sono cristiani
e musulmani. “Dopo quest’ulteriore attacco – spiega Sajan George – la comunità cristiana
si sente spaventata, insicura e abbandonata. Gli attivisti indù – conclude - continuano
ad attaccare, forti del loro alleato politico: il governo Bjp del Karnataka”. (E.B.)