Ecuador: continua il dramma degli haitiani che tentano di raggiungere il Brasile
L’Ecuador sta diventando la porta del Sudamerica per gli immigrati haitiani che vogliono
andare in Brasile alla ricerca di una vita migliore rispetto a quella che vivono nel
loro Paese, devastato dal terremoto del 2010, perché la nazione andina non chiede
il visto: queste le informazioni diffuse dalla Ong “Servizio dei Gesuiti per i rifugiati
e i migranti” (Sjrm) di Quito. All'inizio di gennaio, in soli tre giorni, 500 haitiani
sono arrivati a Brasileia, una cittadina di 20.000 abitanti nello Stato Amazonico
di Acre, in Brasile, dove già vivevano circa 700 loro connazionali in alloggi provvisori.
Secondo dati del governo brasiliano, circa 4.000 haitiani sono arrivati in Brasile
dopo il terremoto del gennaio 2010. Il vice direttore del Sjrm dell'Ecuador, Juan
Villalobos, ha detto che la maggior parte degli haitiani vuole raggiungere il Brasile
e da qui la Guyana francese, per poi arrivare in Francia. Villalobos ha spiegato che
entrano in Sudamerica attraverso l'Ecuador perché è l'unico Paese della regione, insieme
al Cile, a non chiedere visti per entrare. Tuttavia il Cile esige che per entrare
nel suo territorio uno sia in possesso di fondi economici, così molti decidono di
passare per l'Ecuador che non li richiede. La nazione caraibica comunque “proviene
da una crisi storica” secondo Villalobos: già prima del terremoto c'erano due milioni
di haitiani all'estero e il disastro naturale ha accentuato questa fuga. La maggioranza
degli haitiani che lascia il Paese è costituita da giovani tra i 18 ed i 35 anni,
che vogliono una formazione o un lavoro all'estero per mandare soldi alla famiglia
ad Haiti. Dal loro Paese partono verso la Repubblica Dominicana o Cuba, poi verso
l'Ecuador e da lì prendono percorsi diversi per Paesi diversi fino arrivare in Brasile,
ha detto il rappresentante della Sjrm. Tuttavia ha avvertito che "in Brasile non c'è
lavoro per loro" ed inoltre "il Paese ha imposto ora una politica restrittiva riguardo
all'ingresso degli haitiani che non possono lasciare lo stato di Acre". Un'altra preoccupazione
del Sjrm è che molti di loro "arrivano attraverso le reti della tratta o del traffico
di persone", in grandi gruppi, costretti a percorrere lunghe distanze nella regione.
Villalobos ha citato come esempio i 500 haitiani che sono stati abbandonati a sé stessi
a Leticia Tabatinga, una città Amazzonica della Colombia, al confine con Brasile e
Perù. (R.P.)