2012-02-13 17:09:10

Dignità del lavoro e giustizia sociale nelle tradizioni religiose


La pubblicazione, che beneficia degli importanti contributi del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, incoraggia i decisori politici ad una sempre più stretta collaborazione con tutte le comunità religiose per sviluppare programmi a favore della protezione sociale e della sicurezza, specialmente in ambito lavorativo. Negli ultimi decenni il mondo ha vissuto un processo di globalizzazione fortemente accelerato di cui alcuni hanno lungamente beneficiato, ma che molti hanno di fatto subito. Da qui la peggiore crisi mai vista dall’epoca della Grande Depressione del ‘29, contraddistinta da una globalizzazione sempre più priva di fondamento etico e dove sempre meno conta la dignità dell’individuo. La reazione a questo processo era invitabile.
In tutto il mondo, dall’Africa all’Europa si registra un crescente senso di rabbia e di preoccupante disordine sociale. Conseguenze negative di una globalizzazione speculativa, che si sperimentano ogni giorno proprio nel mondo del lavoro: bassi salari, condizioni di lavoro difficili, disoccupazione, lavoro forzato, lavoro minorile, poca o nessuna protezione sociale. E l’elenco potrebbe continuare.
Ecco che allora creare un lavoro dignitoso per ogni individuo è oggi diventato un imperativo stringente: ristabilire l’equilibrio economico-sociale e riportare i valori umani al di sopra delle scelte politiche è il dovere di ciascun governante.
Ma forse non bisogna andare troppo lontano per trovare le risposte. Ripartire dalle tradizioni religiose del mondo può essere una chiave di lettura efficace. Spiritualità e valori, infatti, diventano fondamentali nella ricerca di una globalizzazione giusta ed etica tanto che la dignità nel lavoro e la giustizia sociale rappresentano un valore comune alle diverse tradizioni religiose.
Questo il filo conduttore della recente pubblicazione “Decent Work and social justice in religious traditions” alla cui stesura hanno collaborato il World Coucil of Churches (WCC) assieme all'International Labour Organization (ILO) in partnership con l'Islamic Educational Scientific and Cultural Organization (ISESCO) e del supporto della Yeshiva University e dell’European Buddhist Union (EBU).
Il libro beneficia inoltre degli importanti contributi del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, che sostiene peraltro attraverso le proprie attività e pubblicazioni temi di attualità e sociali come i diritti dell’uomo e l'ambiente nella prospettiva della Chiesa cattolica, gli aspetti e le esigenze etiche dell’economia, delle attività finanziarie e del mondo del lavoro. Tali pubblicazioni hanno lo scopo di far conoscere e rendere accessibile l’insegnamento sociale della Chiesa al maggior numero possibile dei cosiddetti “moltiplicatori”: Conferenze Episcopali, Commissioni Episcopali di Pastorale Sociale, Commissioni “Giustizia e Pace”, Associazioni e Movimenti di laici, sacerdoti, religiosi, seminaristi e catechisti.
Il libro incoraggia i decisori politici ad una sempre più stretta collaborazione con tutte le comunità religiose per sviluppare programmi a favore della protezione sociale e della sicurezza, specialmente in ambito lavorativo.
La pubblicazione analizza i concetti di solidarietà e di sicurezza espresse nel Decent Work Agenda (DWA) dell'OIL, riconoscendo i contributi specifici e gli impegni delle tradizioni religiose per la giustizia sociale, la dignità nel lavoro e i diritti economici.
Il libro spiega gli impegni delle varie tradizioni religiose, tra cui il cattolicesimo, protestantesimo, islam, ebraismo e buddismo, dimostrando che è necessario una globalizzazione dei valori spirituali sul tema del lavoro.
Ispirato dalla forte preoccupazione religiosa in tema di giustizia sociale, Somavia scrive: "La dignità umana, la solidarietà e soprattutto la connessione tra lavoro, giustizia sociale e pace ci hanno messo su un terreno comune […] Questo manuale è un primo passo. Vedo una nascente collaborazione per accelerare l'alba di una nuova era basata sulle tematiche comuni della giustizia sociale”.
Tveit approva i punti di vista di Samavia, affermando: "Come cristiani, crediamo che il lavoro ci sia dato per rappresentare i nostri talenti, lavorando per il bene comune. In un momento in cui molti non hanno lavoro, abbiamo bisogno di ribadire come il lavoro contribuisce anche alla giustizia e alla pace ".
Grazie a questa collaborazione, la WCC incoraggia le Chiese a divulgare il valore di correttezza per quanto riguarda le condizioni di lavoro e del mercato. Questo approccio fa parte del processo AGAPE (Alternative Globalization Adressing People and Earth) ed è stato affrontato nel 2006 durante la 9° assemblea del WCC, in Brasile.
Il manuale fa luce anche sul lungo coinvolgimento interreligioso tra WCC e ILO con varie iniziative di dialogo, che manifestano il potenziale e la volontà delle diverse tradizioni religiose di collaborare insieme per la divulgazione comune delle tematiche della dignità del lavoro e della giustizia sociale. Attualmente il manuale è stato tradotto in quattro lingue: Inglese, Arabo, Francese, Spagnolo ed è possibile consultarlo al link seguente:









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