Nella memoria della Madonna di Lourdes, la Chiesa celebra la Giornata del Malato.
La riflessione di mons. Zimowski
Nella memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, la Chiesa celebra la 20.ma Giornata
mondiale del malato, istituita dal Beato Giovanni Paolo II. E proprio oggi il Papa
ha nominato mons. Nicolas Brouwet nuovo vescovo della diocesi francese di Tarbes e
Lourdes. Il presule, finora vescovo ausiliare di Nanterre, succede a mons. Jacques
Perrier che ha rinunciato al governo pastorale per sopraggiunti limiti d’età. A Lourdes
intanto, per iniziativa dell’Opera Romana Pellegrinaggi, si è svolto il pronunciamento
del solenne atto di affidamento a Maria, un adattamento dalla preghiera pronunciata
da Giovanni Paolo II nell’ottobre del 2000. A seguirlo per noi c’era Emanuela Campanile:
La Giornata
Mondiale del Malato compie 20 anni. Sull’importanza di questa ricorrenza voluta fortemente
dal Beato Giovanni Paolo II, Olivier Tosseri ha intervistato l’arcivescovo
Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari:
R. - La Giornata
Mondiale del Malato è stata istituita nel 1992 dal Beato Giovanni Paolo II e fa parte
della grande attenzione da lui rivolta al mondo della sofferenza. Ne sono esempi di
prima grandezza alcune sue lettere Encicliche, a partire dalla Salvifici Doloris,
e due Motu Proprio, in particolare il Dolentium Hominum col quale ha istituito,
oltre venticinque anni fa, ciò che oggi è il Pontificio Consiglio per gli Operatori
Sanitari. Vi sono poi la Pontifìcia Accademia per la Vita e la Fondazione il Buon
Samaritano, da lui creata nel 2004 e subito affidata a questo dicastero. Come riportato
nella lettera istitutiva, la Giornata Mondiale del Malato, che si celebra non certo
casualmente l’11 febbraio, giorno dedicato alla Madonna di Lourdes, ha la finalità
"di sensibilizzare il Popolo di Dio e, di conseguenza, le molteplici istituzioni sanitarie
cattoliche e la stessa società civile, alla necessità di assicurare la migliore assistenza
agli infermi; di aiutare chi è ammalato a valorizzare, sul piano umano e soprattutto
su quello soprannaturale, la sofferenza; a coinvolgere in maniera particolare le diocesi,
le comunità cristiane, le Famiglie religiose nella pastorale sanitaria; a favorire
l'impegno sempre più prezioso del volontariato; a richiamare l'importanza della formazione
spirituale e morale degli operatori sanitari e, infine, a far meglio comprendere l'importanza
dell'assistenza religiosa agli infermi da parte dei sacerdoti diocesani e regolari,
nonché di quanti vivono ed operano accanto a chi soffre".
D. – Questa è la
20.ma edizione della Giornata. Qual è il bilancio che se ne può trarre?
R.
- Certamente in questi anni la Giornata Mondiale del Malato ha prodotto effetti sempre
crescenti in qualità ed in ampiezza. Ne hanno già tratto grande benefìcio un enorme
numero di malati con le loro famiglie, gli operatori sanitari professionali e volontari
e tutti coloro che si adoperano in favore della promozione della salus (cioè la salute
integrale della persona) e dell'assistenza alle persone in stato di sofferenza fìsica
e/o spirituale. Un elemento fondante della Giornata e di grande supporto al lavoro
svolto da chi si impegna per la sua riuscita, è certamente il Messaggio che tradizionalmente
il Santo Padre dedica all'evento. Esso costituisce infatti il motivo conduttore di
quanto poi attuato sul territorio. Dal punto di vista delle Chiese Locali e particolari,
fra l'altro, sono oramai numerose le Conferenze Episcopali, le Diocesi ed anche le
parrocchie che si impegnano affinché la Giornata rivesta l'importanza e l'efficacia
che le sono dovute. Ciò attraverso Liturgie Eucaristiche, incontri di preghiera e
approfondimento. Due tra le realtà che possono essere portate ad esempio per la ricchezza
di iniziative che annualmente vengono realizzate per questa Giornata, fuori del territorio
italiano, sono certamente quelle della Spagna e dell'Irlanda. In questi 20 anni, d'altro
lato, la celebrazione solenne della Giornata è stata tenuta in tutti i continenti:
in Europa così come nel Nord e nel Centro dell'America, in Asia, in Africa e in Oceania.
Dal 2006 la forma solenne della Giornata ha cadenza triennale. L'ultima in ordine
di tempo è stata celebrata a Roma nel 2010 ed è culminata nella Santa Messa celebrata
da Benedetto XVI in San Pietro.
D. - E per quanto riguarda la prossima celebrazione
solenne?
R. - È fissata per l'anno prossimo ad Altötting, in Germania e, come
anticipato dal Santo Padre nel suo messaggio di quest'anno, avrà come tema la figura
del Buon Samaritano. Sono stati già presi i necessari contatti con la Conferenza episcopale
tedesca e con il nunzio apostolico. Nel suo ambito si prevedono numerose iniziative
oltre alla consueta solenne Liturgia Eucaristica: visite ad ospedali e malati, un
pellegrinaggio al Santuario di Altoeting e la visita alla Cattedrale di Monaco, un
Convegno teologico-pastorale all'Università di Eichstatt, un incontro dei vescovi
europei incaricati della pastorale della salute ed altri, con le autorità politiche
ed amministrative.