La contemporaneità di Gesù: concluso il convegno del Progetto culturale
"E' necessario
che oggi la missione ritorni ad essere quello che e' stata all'inizio: una scelta
di vita che coinvolge l'intera comunita' cristiana e ciascuno dei suoi membri, ciascuno
naturalmente secondo le condizioni concrete della sua esistenza". Lo ha affermato
il cardinale Camillo Ruini chiudendo il simposio "Gesu' nostro contemporaneo", promosso
dalla Cei nell'ambito del Progetto Culturale. Il cardinale Ruini ha aggiunto che "la
domanda piu' urgente" e' quella "relativa al futuro della fede in Gesu' da parte delle
nuove generazioni". "Oggi probabilmente - ha rilevato - non basta piu' che alcuni
membri della Chiesa vivano la loro fede come missione, in paesi lontani o qui da noi".
Ruini e' poi tornato a denunciare nel suo intervento "la tendenza a relegare Gesu'
nel passato" che "si e' diffusa fino a diventare per gran parte della cultura attuale
quasi un'evidenza, anche quando si riconosce il valore e l'attualita' del suo esempio
di vita e di alcuni suoi insegnamenti". Mentre, ha ricordato, "il cuore della nostra
fede sta proprio nell'entrata di Dio nella storia". "Il Dio in cui si crede, o non
si crede, il Dio di cui anche oggi si discute, in Occidente e in gran parte del mondo,
ad esempio in Russia e in America Latina, e' in sostanza il Dio che ci ha proposto
Gesu' di Nazaret". (di Luca Collodi)