A Roma, il capolavoro "Il Libro dei Sette Sigilli", ispirato all'Apocalisse di San
Giovanni
Il Libro dei Sette Sigilli capolavoro del compositore ungherese Franz Schmidt
ispirato all’Apocalisse di San Giovanni nella traduzione tedesca di Martin Lutero
torna a Roma dopo 50 anni per la stagione dell'Accademia di Santa Cecilia. Questa
sera alle ore 18 in Sala Santa Cecilia, con repliche lunedì e martedì prossimi, il
direttore d’orchestra austriaco Leopold Hager affronterà la difficile partitura. Il
servizio di Luca Pellegrini:
Non viene rappresentato
a Roma dal 1957, quando fu eseguito alla presenza di Papa Pio XII e raramente appare
nelle programmazioni delle sale da concerto. E’ Il Libro dei Sette Sigilli
monumentale oratorio di Franz Schmidt per soli, coro e orchestra, di straordinario
vigore drammatico e forte potenza espressiva, composto tra il 1935 e il 1937 e inserito
nella Stagione dell'Accademia Ceciliana dal suo presidente, Bruno Cagli, grande estimatore
di questo capolavoro poco conosciuto, il cui testo è costruito seguendo le immagini
più potenti e simboliche dell'Apocalisse. Abbiamo chiesto al maestro Leopold Hager
quali sono i riferimenti più prossimi cui Schmidt guarda nella scrittura della sua
opera:
R. – An sich verfolgt er eine Tradition schon von Bach über die Oratorien
von Haydn … Di per sé, segue la tradizione già a partire da Bach, per passare agli
oratori di Haydn, Mendelssohn e Händel per poi passare al XX secolo, senza però seguire
il filone della dodecafonia – con Schönberg e Berg – ma passa dall’altro lato e si
ispira a musicisti come Elgar, Pfitzner, Schreker: questa è la linea importante sulla
quale lui cresce. Ovviamente, c’è anche un po’ di Mahler e si sente anche un po’ di
Richard Strauss.
D. – E quali sono, invece, i sentimenti che pervadono la musica
di Schmidt nell'avvicinare il difficile testo giovanneo?
R. – Ja, das ist sehr
interessant. Wenn nämlich das Orchester … Sì, questo è molto interessante. Infatti,
oggi l’orchestra – e anche il coro – si concentrano sostanzialmente sull’aspetto musicale,
sono troppo poco aperti all'interpretazione del testo, non sanno da dove incominciare
… Per esempio ecco alcuni episodi: un terremoto, una guerra … dopo la guerra tutto
è bruciato, c’è solo morte. Questi sono aspetti incredibilmente attuali, così come
il rapporto che si ha col popolo, i poveri, gli affamati … In definitiva, tutto si
ritrova nell'Apocalisse, anche l’aspetto politico, e tutto è perfettamente attuale.
Per questo, durante le prove, ho prima di tutto "formato" la musica, ma poi anche
sollecitato l’attenzione dei professori d'orchestra e del coro sul fatto che già a
partire dal testo la musica acquisisce una forte drammaticità. Contiene le paure …
la paura di uno tsunami annunciato, si percepisce la paura della gente. E tutto si
ripete: quando guardiamo la televisione, ogni giorno, ecco le paure e le guerre, indipendentemente
dal fatto che si tratti oggi della Siria o di qualunque altro luogo … Insomma, è un
pezzo incredibilmente attuale e soprattutto è un pezzo molto umano, perché si percepiscono
tutte le sfaccettature dell’uomo, anche la sua relazione con Dio, con la religione
… (gf)