2012-02-10 19:25:09

Il premier italiano Monti a New York incontra Ban Ki Moon e visita Wall Street


Dopo l’incontro, ieri alla Casa Bianca, con il presidente Obama prosegue il viaggio del premier Monti negli Stati Uniti. Oggi il capo del governo italiano è a New York: prima la visita la segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, quindi sraàm la volta di Wall Street. Il servizio è di Elena Molinari: RealAudioMP3

Un incontro quello del premier italiano Monti con il presidente Usa Obama che segna anche un nuovo ruolo per l’Italia, come conferma Nico Perrone, docente di storia americana all'Università di Bari. L’intervista è di Massimiliano Menichetti:RealAudioMP3

R. – Il primo commento da fare è che questo è un grosso successo per l’Italia. Il colloquio è andato molto al di là del previsto, e dal punto di vista diplomatico e delle relazioni internazionali è molto importante. L’Italia riacquista, con questo incontro, un ruolo nella politica estera che invece in Europa, finora è stato “schiacciato” da Francia e Germania. Che si sia detto esplicitamente che è l’Italia a poter salvare l’Europa è anche questo un bel risultato, nello stesso tempo, è un grande impegno.

D. – Prima di questo incontro si è sempre parlato della Germania come motore propulsivo dell’Europa. Adesso la Germania viene incoraggiata a fare di più…

R. – Sì, credo proprio che si riconosca all’Italia qual ruolo che, all’Europa, non le si è voluto riconoscere. Un ruolo di iniziativa.

D. – L’Italia ha incassato anche il “sì” sulle riforme che, peraltro, sono anche un riferimento per la crisi greca…

R. – Si è insistito almeno due o tre volte - specialmente da parte americana - nel comunicato, sull’aspetto delle riforme: questo è uno dei punti di forza del programma-Monti, che ora dovrà per forza realizzarsi. Sarà una spinta alla sua realizzazione. E’ stato lodato anche il tipo di accordo bipartisan, che si è realizzato in Italia. Anche questo è un fatto nuovo, che non esiste da nessuna altra parte: la Germania e la Francia non ce l’hanno. Anche l’America è priva di un accordo di questo genere, e quindi Obama ha apprezzato, in Monti, la capacità di aver fatto, per la prima volta, un accordo di questo tipo. (vv)







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