Mons. Braz de Aviz sull'incontro di tutti i religiosi d'Africa: appassionati del Vangelo
al servizio del continente
Dozzine di carismi e un solo obiettivo: servire con “passione” la causa del Vangelo
in Africa. È questo, in sintesi, l’esito cui è approdata la seconda Assemblea generale
della Confederazione che raggruppa le Conferenze religiose africane. Iniziata il 4
febbraio scorso a Kampala, in Uganda, la riunione ha visto la presenza di 57 delegati
di 22 Conferenze nazionali di religiosi e religiose. Fra loro, anche il prefetto della
Congregazione per la Vita Consacrata, mons. Joao Braz de Aviz, che
riferisce le impressioni maturate al termine dell’incontro. L’intervista è del collega
della redazione brasiliana della nostra emittente, Silvonei Protz:
R. - Io sono
tornato veramente molto, molto felice. Ho visto un lavoro che cammina verso la comunione
di questi vari carismi, di queste varie nazioni, e promette molto bene. Ho visto anche,
nel documento dell’Esortazione post-sinodale sull’Africa, che il Santo Padre e i vescovi
africani fanno veramente molto leva su questo fatto di unirsi di più, di lavorare
insieme, di aiutarsi nei problemi comuni… Son tornato anche con una grande ammirazione
per i missionari. Sono veramente persone che spendono la loro vita, stanno lì sulla
frontiere: si vede chiaramente che in loro c’è la fede. Sono anche Paesi nuovi, per
esempio in Uganda, dove siamo stati. All’entrata della città di Kampala, c’è una
chiesa che ha appena 130 anni. Ciononostante, ha già generato dei martiri, i martiri
ugandesi, che stanno nel cuore della nazione. Si vede allora un’Africa che va crescendo
nella direzione di una presenza più importante della Chiesa. Sono tornato molto felice
nel vedere anche come la vita religiosa - la vita consacrata - porta avanti questa
testimonianza insieme ai vescovi. Vedere questo essere insieme, pregare insieme, e
affrontare insieme quei temi che noi oggi sentiamo necessari per la vita consacrata,
per me è stato molto bello. Io sono tornato molto arricchito.
D. - Quali sono
oggi i temi principali per la vita religiosa in Africa?
R. - L’assemblea aveva
come tema –t ema che mi è piaciuto moltissimo - “Passione per Cristo, passione l’Africa”.
I testimoni della verità, per poter contribuire alla costruzione della comunione e
della riconciliazione in Africa. Per me era un tema che indicava dove va l’anima del
consacrato in Africa. É come l’esperienza degli innamorati: ritornare a questa freschezza
dell’essere felici di essere con il Signore, e non avere paura di questo. Allora l’esperienza
cristiana diventa un lasciarsi plasmare da Dio. Questo attrae moltissimo la vita consacrata
oggi, e bisogna ritornare a questo perché abbiamo un’anima felice, un’anima serena,
capace di affrontare i problemi come li affrontano i missionari: alle volte l’instabilità
politica, alle volte la persecuzione, altre volte le situazioni di povertà che fanno
male solo a vedersi … Possiamo veramente, in questo senso, risvegliare in noi quello
che dà senso alla nostra vita consacrata. E questo, molti, molti religiosi in Africa
lo stanno facendo. E il nostro volto diventa più attraente per quelli che fanno domande
su Dio e sulla vita cristiana. (bi)