Iraq: il nunzio per l'esodo dei cristiani chiede al governo "sforzi congiunti"
“Sforzi congiunti per ridurre al minimo il fenomeno dell’emigrazione di famiglie da
Baghdad e da Mosul”. È quanto ha chiesto il nunzio apostolico in Iraq e Giordania,
mons. Giorgio Lingua, nel corso di un incontro, svoltosi lunedì scorso nella capitale
irachena, con il ministro della Pianificazione, Ali Yousif al-Shukri. Secondo l’agenzia
Aswat al Iraq, rilanciata dal sito Baghdadhope, il ministro ha espresso la sua preoccupazione
per la condizione dei cristiani in Iraq, passati dal 5% del 1977 a meno dell’1% di
oggi. Tuttavia - riporta l'agenzia Sir - al-Shukri ha tenuto a precisare che il terrorismo
non è diretto solo contro i cristiani ma contro tutti gli strati della popolazione
irachena. Dal canto suo il nunzio ha confermato che il Vaticano, lungi dall’essere
una potenza economica, è pronto ad essere un alleato dell’Iraq. Sempre il 6 febbraio
il ministro della Pianificazione ha incontrato anche l’ambasciatore italiano in Iraq,
Gerardo Carante, per discutere delle relazioni bilaterali. Carante, secondo l’agenzia
Aswat al Iraq, ha annunciato il prestito di mezzo miliardo di euro per sostenere le
infrastrutture e lo sviluppo umano del Paese. Carante ha inoltre messo in evidenza
che il 10% del prestito coinvolgerà i cristiani. Il prestito sarà rimborsato in 8
anni e destinato a programmi abitativi anche per i cristiani più poveri, alla costruzione
di un porto, di un’università ad Ankawa e ai beni culturali. (R.P.)