Usa: disappunto dei vescovi per la sentenza sulla definizione del matrimonio
“Una grave ingiustizia che non tiene conto del fatto che il matrimonio è l’unione
tra un uomo e una donna”. Con queste parole il cardinale designato Timothy Dolan,
arcivescovo di New York e presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti,
ha espresso il disappunto dei vescovi americani per la sentenza della Corte d'appello
federale di San Francisco che ha dichiarato ieri l’incostituzionalità della cosiddetta
“Proposition 8”. Si tratta dell’iniziativa approvata dai cittadini della California
con un referendum nel 2008 per inserire nella Costituzione la clausola che riconosce
solo i matrimoni tra persone eterosessuali. “La Costituzione degli Stati Uniti certamente
non vieta la tutela giuridica del perenne significato del matrimonio, che costituisce
uno dei pilastri della società”, rileva la nota dell’arcivescovo Dolan, secondo il
quale “il popolo americano merita di più”. Alle sue parole hanno fatto eco quelle
di mons. Salvatore Cordileone, vescovo di Oakland e presidente del sotto-comitato
dei vescovi per la promozione e la difesa del matrimonio: “La nostra società – ha
dichiarato il presule – non opera in un vuoto amorale di valori. Per fiorire ha bisogno
di una direzione morale basata sulla verità. Certo – ha aggiunto - l’autentico significato
del matrimonio, come il dono della vita umana, non può essere oggetto di un voto o
di una sentenza. Ma in California, come in tutti gli Stati in cui la definizione del
matrimonio è stata messa al voto, la gente ha giustamente difeso la verità del matrimonio
ed è veramente un peccato per la California e per tutto il Paese che questo giudizio
illuminato sia stato ignorato”. Dello stesso tenore la valutazione dell’arcivescovo
di Los Angeles, mons. José H. Gomez, secondo il quale la decisione della Corte d'appello
“riflette una confusione di fondo sulla natura e lo scopo dell’istituto matrimoniale
e sui motivi per cui il governo ha interesse a promuovere e rafforzare il matrimonio”.
Prima di essere dichiarato fuorilegge nel 2008 – lo ricordiamo - il matrimonio tra
persone dello stesso sesso era stato brevemente consentito in California. Il pronunciamento
del Tribunale di San Francisco non comporterà l'immediato ripristino delle unioni
matrimoniali omosessuali. Si prospetta infatti una battaglia legale ancora lunga che
con molta probabilità arriverà alla Corte Suprema. (A cura di Lisa Zengarini)