Siria: violenze anche contro i bambini. Unicef: è un massacro degli innocenti
Ancora una giornata di sangue in Siria. Si parla di almeno una cinquantina di vittime
a Homs, città da giorni al centro di una vasta operazione dell’esercito di Damasco.
La Turchia, intanto, propone una conferenza internazionale sulla crisi, mentre l’Unicef
lancia l’allarme sulla condizione dei bambini: massacrati, violentati o vittime delle
violenze senza fine che ormai da mesi colpiscono il Paese. Chiesto, inoltre, l’intervento
della comunità internazionale prima che sia troppo tardi. Federico Piana ha
raccolto l’appello di Paola Bianchi, presidente di Unicef-Italia:
R. – E’ stato
definito “il massacro degli Innocenti”, e questo non è assolutamente accettabile.
Bambini al di sotto dei 14 anni uccisi – ne abbiamo contati all’incirca 400 – e altrettanti
detenuti arbitrariamente.
D. – Per quale motivo c'è questa violenza inaudita
contro i bambini? Che cosa hanno fatto di male questi innocenti?
R. – C’è un
coinvolgimento dei bambini anche da parte delle truppe ribelli, che tende ad esporli,
metterli in prima fila. I bambini vengono arrestati anche insieme alle famiglie, insieme
ai genitori, torturati, massacrati, sottoposti ad abusi sessuali.
D. – Cosa
si può fare come comunità internazionale?
R. – La comunità internazionale deve
ovviamente compattarsi intorno all’allarme lanciato dall’Unicef e auspicare, fare
in modo che attraverso la denuncia urlata possa compattarsi una forza che in qualche
maniera porti ad una soluzione della situazione.
D. – Come si fa se però anche
le ambasciate sono state chiuse?
R. – E’ vero: molti Paesi europei hanno chiuso
le ambasciate, però è vero anche che l’Unione Europea ha ritenuto di mantenere i propri
avamposti in Siria proprio perché ritiene indispensabile che qualcuno rimanga sul
campo, quantomeno per registrare, per portare una testimonianza.
D. – Si può
sperare in un miglioramento di questa tragica situazione?
R. – Faremo tutto
quanto è nelle nostre possibilità. E’ evidente, però, che bisogna essere realisti:
da qui a breve ho serio timore che non si potranno che contare ulteriori feriti e
morti. Speriamo che non riguardino i bambini, che sono assolutamente non responsabili
di alcuna azione. Speriamo che il tempo che intercorre da qui al termine delle violenze
sia il più breve possibile. (gf)