2012-02-08 14:12:59

Siria: violenze anche contro i bambini. Unicef: è un massacro degli innocenti


Ancora una giornata di sangue in Siria. Si parla di almeno una cinquantina di vittime a Homs, città da giorni al centro di una vasta operazione dell’esercito di Damasco. La Turchia, intanto, propone una conferenza internazionale sulla crisi, mentre l’Unicef lancia l’allarme sulla condizione dei bambini: massacrati, violentati o vittime delle violenze senza fine che ormai da mesi colpiscono il Paese. Chiesto, inoltre, l’intervento della comunità internazionale prima che sia troppo tardi. Federico Piana ha raccolto l’appello di Paola Bianchi, presidente di Unicef-Italia:RealAudioMP3

R. – E’ stato definito “il massacro degli Innocenti”, e questo non è assolutamente accettabile. Bambini al di sotto dei 14 anni uccisi – ne abbiamo contati all’incirca 400 – e altrettanti detenuti arbitrariamente.

D. – Per quale motivo c'è questa violenza inaudita contro i bambini? Che cosa hanno fatto di male questi innocenti?

R. – C’è un coinvolgimento dei bambini anche da parte delle truppe ribelli, che tende ad esporli, metterli in prima fila. I bambini vengono arrestati anche insieme alle famiglie, insieme ai genitori, torturati, massacrati, sottoposti ad abusi sessuali.

D. – Cosa si può fare come comunità internazionale?

R. – La comunità internazionale deve ovviamente compattarsi intorno all’allarme lanciato dall’Unicef e auspicare, fare in modo che attraverso la denuncia urlata possa compattarsi una forza che in qualche maniera porti ad una soluzione della situazione.

D. – Come si fa se però anche le ambasciate sono state chiuse?

R. – E’ vero: molti Paesi europei hanno chiuso le ambasciate, però è vero anche che l’Unione Europea ha ritenuto di mantenere i propri avamposti in Siria proprio perché ritiene indispensabile che qualcuno rimanga sul campo, quantomeno per registrare, per portare una testimonianza.

D. – Si può sperare in un miglioramento di questa tragica situazione?

R. – Faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità. E’ evidente, però, che bisogna essere realisti: da qui a breve ho serio timore che non si potranno che contare ulteriori feriti e morti. Speriamo che non riguardino i bambini, che sono assolutamente non responsabili di alcuna azione. Speriamo che il tempo che intercorre da qui al termine delle violenze sia il più breve possibile. (gf)







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