Congo. L’appello dell’Acnur: stop alle violenze sugli sfollati
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) lancia l’allarme
sulla pesante situazione che stanno vivendo gli sfollati ospitati nei campi nella
provincia del Nord Kivu, nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo,
a causa delle infiltrazioni di gruppi armati in questi insediamenti destinati ai civili.
In alcuni di questi in particolare, come a Nyanzale, Mweso e Birambizo, nei territori
Masisi a nord-ovest di Goma, sono stati segnalati casi di torture e uccisioni di ospiti
che si sono rifiutati di sottoporsi ai lavori forzati cui venivano costretti dalle
Forze di liberazione democratica del Rwanda. La situazione di violenza, dunque, rende
anche difficile l’accesso umanitario ai campi e quindi l’assistenza agli ospiti: in
circa 31 insediamenti (soltanto 8 dei quali accessibili liberamente in questo momento)
vivono circa 79mila persone che non hanno speranza di tornare a breve a casa per il
perdurare delle condizioni di insicurezza nel Paese. Nella regione del Nord Kivu,
inoltre, si trovano complessivamente 600mila sfollati: circa un terzo del milione
e 700mila presente in tutto il Congo. L’appello dell’Acnur, infine, è di rispettare
il carattere civile dei campi e, in particolare, si rivolge alle autorità provinciali
affinché aumenti il livello di sicurezza all’interno come all’esterno delle strutture.
(R.B.)