"Il Cortile dei gentili" a Palermo parla di giustizia e dialogo
'Il dialogo
tra culture e religioni può rilanciare il valore della legalità nello spazio pubblico.
Le religioni riconsiderano così il proprio modo di pensare la giustizia e ribadiscono
la necessità di non tacere di fronte a certe circostanze'. Mons. Antonino
Raspanti, vescovo di Acireale, presenta alla Radio Vaticana il prossimo
"Cortile dei Gentili" di Palermo, in programma il 29 e il 30 marzo, e dedicato ai
temi della 'Giustizia e del dialogo interreligioso e interculturale'. 'E' fondamentale
che nella Chiesa e nelle comunità cristiane - spiega il presule - cresca la consapevolezza
che in una società democratica come credenti dobbiamo essere pubblicamente garanti
di un buon gioco politico, di uno spazio pubblico in cui ci si muova in modo corretto.
Il fenomeno mafioso è invece l'alterazione, la menzogna che rischia di corrodere dal
di dentro questo sistema e di distruggerlo'. 'La coscienza credente, non solo in ambito
privato, ma nei meccanismi di comunicazione interni della Chiesa - aggiunge il vescovo
- deve essere pienamente coerente e condannare e bloccare la menzogna, da qualsiasi
parte si levi. Questa coscienza deve raggiungere le parrocchie, i gruppi di volontariato,
gli ambiti della religiosità, delle feste patronali, nei quartieri più a rischio'.
'Confrontarsi su questi temi con i cittadini non credenti - conclude mons. Raspanti
- è un'occasione per far maturare la nostra coscienza cristiana'. Tra gli studiosi
dell'Università di Palermo coinvolti con il Pontifiicio Consiglio della Cultura nell'organizzazione
del 'Cortile' siciliano c'è anche Leonardo Samonà, docente di filosofia
teoretica, che spiega così la connessione tra giustizia e dialogo interreligioso.
'La giustizia è una virtù politica che in Sicilia è stata deformata da una concezione
mafiosa della giustizia divina che esclude qualunque politicità e tende a diventare
un principio distruttivo della comunità'. 'Rilanciare la giustizia come difesa dei
deboli, principio di uguaglianza, attenzione all'altro, è dunque in Sicilia un tema
dirompente - spiega Samonà - che si ricollega facilmente a quello del dialogo interreligioso'.
(a cura di Fabio Colagrande)