IL CENTENARIO DELL’AFRICAN NATIONAL CONGRESS : Dalla lotta per i diritti civili
alla ricerca della riconciliazione
"Unità nella diversità" è stato il motto dei festeggiamenti per i cento anni dell’African
National Congress, ANC, movimento di lotta per i diritti civili e oggi partito di
maggioranza in Sudafrica. Il partito fu fondato l' allo scopo di difendere i diritti
e le libertà della maggioranza della popolazione sudafricana.
I festeggiamenti
di apertura dell’anno del centenario si sono tenuti dal sei all’otto gennaio scorso
nella città di Bloemfontein, dove è nato l’ANC. Queste tre giornate sono state il
preludio di un anno di celebrazione : ogni mese sarà infatti omaggiata la memoria
di un leader storico del movimento attorno ad un tema specifico. Le celebrazioni
del centenario dell’ANC offrono un momento ideale per ricordare gli importanti passaggi
della lotta, dell’Africa in generale e del Sudafrica in particolare, nella ricerca
dell’autodeterminazione delle popolazioni africane, condiviso da tutti quelli che
hanno denunciato, fino all’ultimo, le barbarie del colonialismo e dell'apartheid.
In
questa occasione il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si è congratulato
con il partito per la sua lotta per i valori universali di dignità umana e di uguaglianza.
"L'African National Congress è più che un partito politico. È un movimento, l’espressione
dell’impegno e dei sacrifici dei suoi membri, che hanno portato alla liberazione
di una nazione. La giustizia della sua causa ha attirato il sostegno del mondo intero,
di tutte le razze e di tutte le religioni", ha detto il segretario generale dell’ONU,
che ha anche ricordato come sotto la leadership dell'ANC il nuovo Sudafrica ha costruito
una solida base democratica. Ha costruito le tradizioni di pacifica transizione democratica.
Si è dotato di una costituzione progressista che concede un terzo dei seggi parlamentari
alle donne.
La ricorrenza della fondazione è anche un’occasione per sfatare
alcuni luoghi comuni, che facevano dell’ANC un movimento di lotta di neri contro bianchi
o di un gruppo di terroristi capeggiati da Nelson Mandela. L’ANC nacque negli ambienti
vicini alle Chiese cristiane e il suo fondatore, John Dube, era il figlio di un Pastore
protestante della piccola chiesa di Waaihoek Wesleyan, a Bloemfontein, la stessa dove
nel 1912 vide la luce l’ANC. Benché dopo anni di lotta il movimento dovette dotarsi
di un’ala militare - concepita soprattutto per portare avanti azioni di sabottaggio
delle imprese e quindi per indebolire la potenza economica del Sudafrica – l’ANC passò
alla storia come un movimento non violento, tanto che due dei suoi leader ricevettero
il Premio Nobel per la pace : Albert Luthuli nel 1960 e Nelson Mandela nel 1993.
Ciò
che si può ritenere il contributo maggiore dell’ANC all’edificazione di una società
più umana è la sua scelta della via della riconciliazione per risolvere i problemi
nati da anni di ingiustizie, testimoniata dall’inserimento nella nuova costituzione
sudafricana del valore tradizionale dell’Ubuntu per un nuovo “vivere insieme”
armonioso, e dall’appoggio alla commissione Verità e Riconciliazione. Sebbene
oggi il concetto di VERITA E RICONCILIAZIONE sudafricano non sembri ancora del tutto
compreso - dal momento che alcuni analisti considerano la riconciliazione senza giustizia,
ovvero senza riparazione materiale dei danni, una "riconciliazione incompleta" - questo
processo ha permesso ai sudafricani di poter costituire la loro nazione arcobaleno.
Di dimostrare al mondo che la riconoscenza delle proprie responsabilità, un pentimento
e un perdono sinceri, possono risanare le ferite del passato e permettere di costruire
una vera democrazia.
Il cammino verso una società sudafricana liberata dalle
disuguaglianze sociali è ancora lungo, ma quello che si è gia fatto è un motivo di
speranza per un Sudafrica migliore.
A cura di Marie José Muando
Buabualo, del programma francese per l’Africa.