Freddo polare in Europa: oltre 300 i morti. Mosca taglia le forniture di gas
Sono oltre 300 le persone morte in Europa a causa del maltempo. I Paesi dell’Est,
tra cui Ucraina e Polonia, sono quelli più colpiti. L’ondata di gelo sta ora avanzando
verso Ovest. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Sono soprattutto
gli anziani e i senza fissa dimora le persone più colpite dall’ondata di gelo siberiano
in tutta Europa. La situazione più critica si registra nella parte orientale del Continente.
In Ucraina, in particolare, i decessi legati al maltempo sono almeno 131. La morsa
del freddo avvolge anche la Polonia, dove sale a 62 il numero delle persone morte
negli ultimi dieci giorni. Oltre 60 vittime, soprattutto senza tetto, anche in Russia.
Almeno 34 i decessi confermati in Romania, 12 in Bulgaria e nove in Serbia, dove quasi
70 mila persone sono completamente isolate. Notevoli anche i disagi: in Bosnia, dove
è stato dichiarato lo stato di emergenza, molti villaggi sono raggiungibili solo in
elicottero e nel Regno Unito sono stati cancellati il 30 per cento dei voli. L’ondata
di gelo, partita dalla Siberia, sta ora avanzando verso Ovest. In Francia sono morte
cinque persone nelle ultime quarantotto ore e in Germania il termometro questa notte
è sceso in Baviera fino a -34°. Temperature sottozero anche in molte regioni d’Italia,
dove nei prossimi giorni è prevista una nuova ondata di gelo e neve, in arrivo dalla
Russia.
Preoccupa in Italia la situazione delle forniture di gas: a seguito
dell’ondata di gelo il colosso russo Gazprom ha infatti sospeso le forniture supplementari
richieste. Ad aggravare lo scenario è il rigassificatore di Rovigo, fuori uso a causa
del mare mosso. Preoccupazione da Confindustria: la presidente Marcegaglia chiede
di mettere mano alle riserve. Rassicurazioni arrivano dal governo e dall’Eni dopo
l’aumento delle importazioni da Algeria e nord Europa. Intanto l’Ue si dice pronta
a valutare misure di aiuto ai Paesi in difficoltà, ma invita a non creare allarmismi.
Al microfono di Paolo Ondarza,Alberto Clò, docente di economia industriale
ed esperto di politica energetica all’Università di Bologna:
R. – Certamente
la situazione straordinaria che si è venuta a creare in questi giorni ha determinato
un aumento nei consumi dopo un inverno straordinariamente mite. I consumi sono aumentati
negli ultimi giorni ma siamo ancora molto al di sotto dei record che si erano avuti
negli anni passati. Dal lato dell’offerta, certo, c’è stata una riduzione dalla Russia,
una riduzione anche a Rovigo, però abbiamo attinto immediatamente dall’Algeria e il
livello delle scorte è ancora molto consistente.
D. - Parla di scorte in Italia?
R.
– Sì, le scorte che si accumulano nei mesi estivi proprio per fronteggiare punte dei
consumi nei mesi invernali… Quindi, mi sembra che, sì, la situazione ha elementi di
criticità ma è sotto controllo.
D. – Tuttavia è evidente una dipendenza dalla
Russia per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico di gas…
R. – Sì…
d’altronde il gas si prende dove c’è. Noi abbiamo, tra l’altro, una gamma di fornitori
superiori agli altri Paesi, perché abbiamo l’Algeria e la Russia, che sono i due fornitori
principali poi abbiamo anche l’Olanda, la Norvegia, il Qatar, la Libia… Ribadisco,
bisogna riconoscere gli elementi di solidità del nostro sistema per fronteggiare queste
situazioni critiche. (bf)