2012-02-06 14:11:44

Elisabetta II celebra i 60 anni di regno: intervista con l'ambasciatore britannico presso la Santa Sede


Oggi il Regno Unito celebra i 60 anni della salita al trono della regina Elisabetta II. In una dichiarazione diffusa da Buckingham Palace, l'85enne sovrana si è detta commossa per i tanti i messaggi augurali ricevuti, rinnovando il suo impegno al servizio del popolo. Le celebrazioni ufficiali del Giubileo di diamante della regina si terranno dal 2 al 5 giugno. Sull’odierno anniversario, Philippa Hitchen ha intervistato Nigel Marcus Baker, ambasciatore della Gran Bretagna presso la Santa Sede:

R. – It’s a solemn start...
E’ un inizio solenne, anche perché l’ascesa al trono di un monarca significa nella maggior parte dei casi la morte del predecessore. Quindi, è un inizio solenne di un anno di grandi celebrazioni. E’ davvero raro che un monarca celebri 60 anni di trono. Solo la Regina Vittoria, fra tutti i monarchi britannici, aveva raggiunto questo traguardo. Quindi, sarà un grande anno. Oggi c’è tanta depressione in Europa, ma penso che noi avremo una ragione per un po’ di sole in questo periodo.

D. - Se guardiamo indietro, a quel 6 febbraio, la giovane principessa Elisabetta non era in Inghilterra, dove era morto suo padre, re Giorgio VI, ma era in Kenya...

R. – That’s right, she had just begun…
Esatto, aveva appena cominciato un grande viaggio internazionale, su richiesta del re, che era molto desideroso che l’impero conoscesse il futuro monarca e che la principessa Elisabetta conoscesse e capisse il Paese di cui un giorno sarebbe diventata il capo di Stato. Ma a pochi giorni dall’inizio di quel tour, ricevette la notizia in Kenya che suo padre era morto. Può immaginare lo shock di non essere lì nelle ultime ore di vita del padre e per il fatto che lui fosse ancora giovane. Quindi, naturalmente, rientrò subito e tornò nel Paese come regina, dove incontrò Winston Churchill, in nero e in lutto: un ritorno davvero diverso dalla sua partenza.

D. – La Regina Vittoria è stata dunque l’unico altro monarca a celebrare i 60 anni di trono. Ci saranno inevitabilmente molti confronti tra questi due regni. Lei pensa che questo sia giustificato, pensa che sia un giusto confronto?

R. – I think it’s a fair comparison…
Penso che sia un giusto confronto per la longevità del regno. Entrambi i regni hanno assistito a cambiamenti davvero straordinari in Gran Bretagna e nel mondo. La Regina Vittoria salì al trono poco dopo le guerre napoleoniche e morì all’inizio del XX secolo, in un Paese trasformato dalla rivoluzione industriale, da grandi ondate di globalizzazione. La regina Elisabetta II è ascesa al trono quando l’impero britannico era ancora in gran parte intatto: allora era regina di sette Paesi. Ora è regina di 15 Paesi, a causa dei vari processi di indipendenza che hanno portato i Paesi a diventare indipendenti dall’Impero britannico, ma mantenendo la regina come capo di Stato. Quindi, l’impero è cambiato all’interno del Commonwealth. La Gran Bretagna è cambiata enormemente. Nel 1952 chi avrebbe pensato che la Cina sarebbe stata la prima economia del mondo? Quindi, penso che da questo punto di vista il confronto sia giusto. L’altro punto, per entrambe, è il senso del dovere e del servizio che hanno portato nel loro ruolo. Nessuna delle due ha avuto una posizione di potere - sono monarchie costituzionali – ma hanno avuto un grande senso dell’importanza dell’istituzione e della stabilità che l’istituzione della monarchia può portare in un sistema democratico. Questa completa dedizione e servizio al Paese, alla gente che hanno servito, penso sia un vero punto positivo di confronto tra le due grandi regine. (ap)








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