Aumentano i cattolici ad Hong Kong. Il vicario generale: portiamo lo spirito del Vangelo
nella società
Un segno dell’attenzione riservata dal Papa alla Cina. Commenta così il vicario generale
di Hong Kong, mons. Dominic Chan, la recente notizia dell’elevazione al cardinalato
del vescovo di Hong Kong, John Tong. Al microfono della collega della redazione inglese
della Radio Vaticana, Emer McCarthy, mons. Chan descrive la fioritura conosciuta
dalla Chiesa di Hong Kong e i suoi rapporti con la Cina continentale:
R. –
Last year, adult baptised were between 300 and 500 … L’anno scorso, gli adulti
battezzati sono stati tra i 300 e i 500. Comprendendo anche i bambini, sono state
battezzate oltre seimila persone. Otto anni fa, la Chiesa in Hong Kong ha lanciato
un programma pastorale che prevedeva un maggiore impegno nell’evangelizzazione e questo
ha incoraggiato tutti i fedeli di Hong Kong a fare di più per portare la fede ad altre
persone, per condividerla con gli altri. L’anno scorso abbiamo avuto i primi risultati.
Ad esempio, una trentina di anni fa un sacerdote aveva in cura pastorale circa 800
cattolici: oggi, un sacerdote ha circa duemila parrocchiani.
D. – Qual è, secondo
lei, la sfida maggiore che si trova ad affrontare la Chiesa in Hong Kong?
R.
– I think, in 1997 there has been the unification and Hong Kong … Nel 1997, c’è
stata la riunificazione e Hong Kong è tornata alla Cina. La società ha vissuto una
serie di contraddizioni. Uno dei compiti importanti della Chiesa, allora, è quello
di essere portatrice di pace: c’è necessità di maggiore solidarietà tra di noi. Dall’altro
lato, quest’anno eleggeremo il nuovo capo dell’esecutivo. Noi vogliamo portare la
dottrina della Chiesa nella società di Hong Kong. Per far questo, è necessaria una
profonda riflessione tra di noi. Inoltre, dobbiamo trovare il modo di influire sulla
società di Hong Kong affinché diventi più giusta e più umana. Ecco: dobbiamo compiere
molte riflessioni e favorire una profonda formazione. Poi, ci sono le vocazioni: non
ne abbiamo molte locali e l’età media dei sacerdoti di Hong Kong è di 66 anni. Anche
questo è per noi motivo di difficoltà: riceviamo molti missionari da tutto il mondo
– dall’Asia, dall’Indonesia, dall’India… – ma abbiamo bisogno di vocazioni locali.
D.
– Per la Chiesa di Hong Kong questo è anche un periodo di festa: infatti, Benedetto
XVI ha conferito il cardinalato al vescovo della vostra diocesi …
R. – We are
so happy for this honour for John cardinal Tong himself … Siamo molto felici per
l’onore riservato al cardinale Tong, ma è anche un grande onore per la Chiesa in Cina,
di tutta la Cina. Il cardinale Tong è cinese e negli ultimi 30 anni ha fatto molte
cose buone per la Cina intera. Credo che questo sia il segno che il Santo Padre e
la Santa Sede hanno molto a cuore la Chiesa in Cina. Si può dire che Hong Kong sia
la maggiore diocesi cinese nel mondo: non solo per numero di fedeli, ma anche per
la sua capacità organizzativa e comunicativa. Quindi, noi sentiamo che l’onore è stato
riservato non solo al cardinale Tong, ma alla Chiesa che è in Hong Kong. E tutta la
Chiesa di Hong Kong è veramente felice. Sentiamo ancora più forte l’impegno della
missione tra di noi: dobbiamo fare di più per comunicare con la Cina continentale
e per portare lo spirito del Vangelo nella società. (gf)