India: leader protestante condanna le aggressioni indù contro scuole cristiane
“L’ondata di attacchi contro scuole e insegnanti cristiani è da condannare nei termini
più duri. È una violazione indecente dei diritti umani e delle minoranze”. Sajan K
George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), denuncia le accuse
mosse da attivisti indù dell’Akhil Bharatiya Vidyarthi Parishad (Abvp) a due istituti
cristiani, nel Chhattisgarh e nel Karnataka. L’Abvp è un’organizzazione studentesca
affiliata al Baratiya Janata Party (Bjp), partito ultranazionalista alla guida dei
due Stati che sostiene gruppi appartenenti al movimento estremista indù del Sangh
Parivar, come il Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), il Vishwa Hindu Parishad (Vhp)
o il Bajrang Dal, spesso responsabili delle violenze contro dalit e cristiani. A Korba
(Chhattisgarh), uno studente della Nirmala Convent School, condotta dalle Francescane
dell’Immacolata, ha cercato di praticare il “Saraswati Pooja”, un rituale indù dedicato
alla dea della conoscenza Saraswati. Di fronte al rifiuto di suor Ajaya Mary, preside
della scuola, attivisti dell’Abvp hanno organizzato una manifestazione per chiederne
l’arresto, accusandola di aver “dissacrato” gli oggetti usati dal ragazzo per il rito.
Ad Anekal, nel Karnataka, 100 militanti dell’Abvp hanno creato agitazioni nel St Joseph’s
P.U. College, chiedendo l’arresto del preside, il gesuita padre Melwin Mendonca. “Le
scandalose accuse mosse da questi attivisti – commenta Sajan George – riflettono gli
interessi del Bjp e la protezione di cui godono. Questi attacchi contro istituti cristiani
rappresentano una tendenza molto pericolosa: attraverso una propaganda anticristiana,
questi ultranazionalisti stanno avvelenando le menti impressionabili degli studenti,
molti dei quali sono indù. Il rischio è di creare disarmonia all’interno dell’intera
comunità”. (R.P.)