"Scampia ha bisogno
di una primavera ma essa si raggiunge in modo integrato, ciascuno facendo la propria
parte: la politica, la scuola, la chiesa. I problemi complessi come quelli della malavita
si risolvono non con degli slogan o con eventi che durano un giorno. Ci vuole una
vita dedicata agli altri, condividendo il quotidiano, soprattutto aiutando nella ricerca
del lavoro vero, il modo questo più efficace per contrastare la camorra". Così il
gesuita P. Sergio Sala, della Rettoria "S. Maria della Speranza" a Scampia, a
commento della manifestazione organizzata da Occupy Scampia per protestare
contro il presunto pericolo di coprifuoco imposto dalla camorra nel quartiere di Napoli.
Ai nostri microfoni anche l'ex camorrista Davide Cerullo, autore del libro Ali
bruciate. I bambini di Scampia: "Sono preoccupato - spiega - perché certi
equilibri, certe manovre le conosco bene. Per quello che ho sentito e ho potuto capire
non c’è nessun coprifuoco. La gente posso dire che può uscire tranquillamente. Ovvio
che più si parla di coprifuoco più si torna al clima del 2004 e riaffiora quella paura
terribile". Dello stesso parere Giovanni Zoppoli, coordinatore del centro territoriale
Mammut: "Ben venga chi vuole riappriopriarsi degli spazi della città
- sottolinea - ma noi non condividiamo il fatto che la mobilitazione sia stata una
iniziativa non collegiale. Non abbiamo avuto modo di organizzare insieme questa manifestazione.
Non ci piace il sensazionalismo su cui si basa e anche le false notizie. Parlare di
coprifuoco significa non capire come funziona qui il territorio. Il coprifuoco lo
fanno gli extraterrestri, gli eserciti. Qua parliamo di un’altra cosa. C’è molta tensione
sì, ma tutto questo sta paradossalmente creando altra la tensione. I mass media qualche
volta contribuiscono a creare la realtà e per noi è un pericolo. Scampia si può liberare
con un presidio quotidiano, stando con i bambini, gli stranieri, i rom. Con loro noi
da tempo cerchiamo di portare avanti un discorso di riappopriazione del territorio,
rifacendoci ai pricinpi della pedagogia attiva, della scuola che si fa in città e
della città che si fa scuola. Questa è la strada per noi". "C’è un problema di criminalità
che riguarda tutta la città di Napoli - racconta Angelo Pisani, presidente dell'ottava
municipalità - e qui gli scontri tra bande si confondono con il coprifuoco. Non
bisogna occupare scampia ma bisogna occuparsi di scampia, creando posti di lavoro,
investendo in cultura, scuola, sport, dando illuminazione e una nuova segnaletica
stradale". (di Antonella Palermo)