In Africa sempre più preoccupante il fenomeno delle "terre in affitto"
Le terre coltivabili del continente africano sono sempre più a rischio sfruttamento
da parte delle multinazionali del settore alimentare. È la denuncia della coalizione
di ong Rights and Resources Initiative, secondo la quale il fenomeno del land grabbing
coinvolge ormai 35 Paesi e affama circa 428 milioni di persone. Stando ai dati che
le Ong hanno fornito all’agenzia Misna, sarebbero circa un miliardo e 400mila gli
ettari di terre confiscate alle comunità rurali, nella quasi totale impunità, dal
momento che le legislazioni di diversi Stati riconoscono solo marginalmente i diritti
di proprietà e alienabilità di queste grandi superfici e spesso è il governo stesso
che se ne appropria distribuendo i diritti di sfruttamento alle multinazionali. I
casi più noti di accaparramento delle terre riguardano Etiopia e Sud Sudan, ma anche
Liberia e Repubblica Democratica del Congo, dove si calcola che 33,5 milioni siano
gli ettari di foreste date in concessione ai privati per lo sfruttamento delle miniere
di diamanti e di altri materiali e nessuna di queste concessioni è controllata dalle
comunità che tradizionalmente ci vivono. (R.B.)