La crisi in Italia colpisce soprattutto l'occupazione femminile
La crisi in Italia ha inciso pesantemente sull’occupazione femminile. Nel triennio
2008-2010 le donne con un posto di lavoro sono diminuite dell’1,1%. E’ quanto emerge
dal rapporto “Stati generali sul lavoro delle donne in Italia”, presentato oggi a
Roma. E preoccupa soprattutto che siano in aumento coloro che hanno smesso di cercare
un’occupazione: il 16,6% contro il 4,4% della media europea. Il servizio di Alessandro
Guarasci:
L’aumento
dell’occupazione femminile, soprattutto quella a tempo pieno, ha subito uno stop nel
2008. In Italia lavora il 46 per cento delle donne, in Europa solo Malta fa peggio.
E dallo scoppio della crisi, il 2009, la situazione si è avvitata. E’ calata di 270
mila unità l’occupazione qualificata, mentre è cresciuta quella non qualificata. C’è
più part time, ma solo perché così le aziende possono abbattere il costo del lavoro.
Tante donne poi guadagnano il 6% in meno dei colleghi maschi. E dopo l’ufficio c’è
il lavoro familiare svolto per il 76% proprio dalle donne. Linda Laura Sabbadini,
capo dipartimento dell’Istat:
“O ci si mette in testa che bisogna rifondare
il sistema di welfare su una base diversa, tenendo conto che le donne non possono
essere più il pilastro del lavoro non retribuito o – se questo aspetto non verrà aggredito
– la prospettiva non potrà che essere il peggioramento della vita delle donne e il
peggioramento di tutti i soggetti vulnerabili e svantaggiati di cui le donne si fanno
carico”.
Tra le madri il 30% interrompe il lavoro per motivi familiari,
e sono 800 mila le donne che sono state costrette in qualche modo a licenziarsi a
causa di una gravidanza. Una situazione da correggere secondo il presidente del Cnel
Antonio Marzano:
“Questi sono i segnali di una situazione che non
va. Credo che ci vogliano delle misure: nell’ampio problema della riforma del mercato
del lavoro, bisogna anche dedicare una parte a questo”.
Questo va di pari
passo con la riforma degli ammortizzatori sociali, che il governo ha in agenda. (gf)