Alla Camera passa la responsabilità civile dei magistrati. L'opinione di Auriemma
(Csm)
Sì della Camera alla responsabilità civile dei magistrati. L'Aula di Montecitorio
ha approvato un emendamento in questo senso del leghista Gianluca Pini alla legge
comunitaria. Il voto è stato a scrutinio segreto e i sì sono stati 264, i contrari
211, un astenuto. Il ministro della Giustizia Severino ha detto di sperare in una
correzione al Senato, l’Anm ha parlato di “ritorsione” contro i giudici. Alessandro
Guarasci ha raccolto il commento del consigliere del Csm, Paolo Auriemma:
R.
– Da una parte, ci sarà un aumento del contenzioso civile. Stiamo facendo tanto –
mi viene da dire – come Stato, per sfoltire le cause civili e così si crei un sistema
per aumentarle. Quindi, con le strutture della giustizia che sappiamo tutti essere
insufficienti, avremo naturalmente un rallentamento, non delle cause che riguardano
i magistrati o la responsabilità civile dei magistrati, ma se si mettono sulla struttura
ulteriori processi chiaramente la struttura reggerà ancor meno di quanto sta reggendo
adesso. E poi, ovviamente, ci può essere un effetto intimidatorio sul singolo magistrato.
Il singolo magistrato può sapere che senza filtri potrà essere citato a giudizio e
questo è un altro problema, perché è vero che chi sbaglia paga, tant’è che noi tutti
paghiamo l’assicurazione sulla responsabilità civile per ciò che facciamo, però cosa
diversa è sapere di poter essere citati da chiunque anche quando la richiesta è totalmente
infondata, creando così situazioni di incompatibilità, creando così una serie di disfunzioni
che, naturalmente, potrebbero portare anche ad una situazione soggettiva del magistrato
un po’ complessa. Cosa farà il magistrato per evitare ogni problema? Si conformerà
sistematicamente alle valutazioni della Cassazione. La conformità alle scelte della
Cassazione è certamente buona cosa, nel momento in cui ci dà una certezza del diritto,
ma il giudice di primo grado può anche cercare soluzioni nuove, che poi il grado di
appello e la Cassazione stessa vaglieranno se positive o negative, così si evolve
un sistema.