La Russia apre alla risoluzione dell'Onu sulla Siria. Oltre 40 i morti oggi
La Russia apre alla risoluzione discussa ieri al Consiglio di sicurezza dell’Onu per
ottenere le dimissioni del presidente siriano Bashar al Assad e fermare la drammatica
repressione in Siria. Il segretario di Stato Usa Hillary Clinton invita gli Stati
a fare una scelta definitiva e sostenere il popolo. Dal canto suo il presidente della
Lega Araba, Nabil al Arabi, esprime preoccupazione e denuncia la grave situazione
di guerra civile. "Un consenso generale non solo è possibile, ma è anche necessario",
ha detto l'ambasciatore russo alle Nazioni Unite Ciurkin che ha però voluto rimarcare
la necessità che ogni decisione sia ispirata dal principio di non interferenza negli
affari interni di uno Stato. Gli Usa continuano a fare pressione e il segretario di
Stato Clinton non usa mezzi termini: "tutti noi, dice, dobbiamo compiere una scelta,
sostenere il popolo siriano oppure diventare complici di barbare violenze". Nel documento
che per ora avrebbe il sostegno di 15 Paesi si condanna con forza il regime al potere,
senza però fare riferimento a sanzioni. Ma la violenza non accenna a diminuire: 40
le vittime di oggi in raid compiuti dai soldati governativi ad Homs e Damasco e per
gli attivisti i morti dall’inizio delle violenze sono oltre 7 mila. Intanto Assad
compare in Tv mentre visita nell'ospedale di Damasco, i militari feriti negli scontri
da quelli che definisce "terroristi". (A cura di Cecilia Seppia)