India: al via a Bangalore la 30.ma Plenaria della Conferenza episcopale
Con una Messa solenne celebrata stamani a Bangalore, si è aperta ufficialmente la
30.ma Assemblea generale della Conferenza episcopale indiana (Cbci). I lavori proseguiranno
fino all’8 febbraio e saranno incentrati sul tema “Il ruolo della Chiesa per un’India
migliore”. Incontrando la stampa prima dell’inaugurazione dell’Assemblea, il cardinale
Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente dei vescovi indiani, ha reso noti
alcuni punti che verranno esaminati dalla Plenaria: tra questi, “il contributo molto
significativo che la Chiesa Cattolica ha offerto per lo sviluppo dell’India”, in particolare
nel settore educativo - “aprendo, oltre 150 anni fa, scuole e college in varie parti
del Paese”, nel settore sanitario – “introducendo sistemi medici moderni soprattutto
nelle regioni rurali” – e nel settore sociale – “instradando l’India sulla via della
democrazia e dello sviluppo” e promuovendo “una cultura dell’inclusione e dell’equità
sociale”. “Il valore tradizionale del rispetto di tutte le religioni – ha ribadito
il cardinale Gracias – è sempre stato sostenuto dalle istituzioni educative cattoliche,
senza alcuna discriminazione di casta o di credo”. Quindi ha aggiunto: “Il fondamento
dell’educazione cattolica è il rispetto di tutti gli esseri umani, creati ad immagine
e somiglianza di Dio, ed il fornire loro pari opportunità di crescita e di sviluppo”.
Ma il presidente della Cbci non ha tralasciato le note negative che l’India presenta,
come “la piaga dilagante della corruzione, le violenze etniche e commerciali, la criminalizzazione
dei politici, il numero crescente di sfollati, l’inadeguatezza delle strutture educative
e sanitarie, la massiccia disoccupazione ed il divario crescente tra ricchi e poveri”.
Di fronte a tale situazione, ha detto il porporato, “la Chiesa deve riflettere di
più sulla necessità di creare una società più giusta ed umana”. In questo senso, è
stata ribadita la piena collaborazione con il governo da parte della comunità cristiana,
nonostante essa rappresenti solo il 2,32 % della popolazione indiana. Rispondendo,
poi, alle domande dei giornalisti riguardanti gli attentati contro le minoranze, il
cardinale Gracias ha affermato che l’atteggiamento della Chiesa “resta positivo, gli
attacchi non la scoraggiano in alcun modo”. Allo stesso tempo, essa “esprime la sua
solidarietà ai poveri e ai sofferenti, i settori più deboli della società”, nella
sequela “del mandato di Cristo di servire i poveri e gli abbandonati”. Interpellato,
inoltre sulla questione delle conversioni, il cardinale Gracias ha ribadito che “è
contrario ai principi e agli insegnamenti della Chiesa includere qualcuno a caso”,
poiché “l’ammissione alla Chiesa cattolica comporta un lungo processo di prove e numerose
formalità”. Quanto alla questione dei dalit cristiani - esclusi dall’attuazione della
normativa del 1950 che riconosce la parità dei diritti solo ai dalit indù – il porporato
ha dichiarato che non c’è la volontà politica di risolvere la questione e che molti
leader di partito presentano atteggiamenti ambivalenti. (A cura di Isabella Piro)