Centrafrica: il vescovo denuncia abusi contro i civili nella guerra ai ribelli
“Ha fatto anche vittime civili l’offensiva militare contro le postazioni dei ribelli
di Baba Ladé. A fianco delle Forze armate centrafricane sono intervenuti elicotteri
da combattimento del Ciad, che hanno bombardato in modo indiscriminato. Ma non è tutto:
ci sono stati abusi nei rastrellamenti condotti dai soldati nei villaggi e persino
nella città di Kaga-Bandoro. Con l’accusa di essere sostenitori dei ribelli, alcuni
abitanti vengono prelevati, torturati e uccisi”: a denunciare all'agenzia Misna le
violazioni dei diritti umani in corso nella regione settentrionale del Centrafrica
è mons. Albert Vanbuel, vescovo di Kaga-Bandoro. “La mia diocesi – dice il vescovo
– è teatro delle azioni dei ribelli guidati da Baba Ladé da due o tre anni. In questo
arco di tempo, hanno causato sofferenze alla popolazione, rubando capi di bestiame
e taglieggiando gli allevatori. È una situazione difficile, che andava risolta. Ma
non con la guerra”. L’8 gennaio i rappresentanti della Conferenza episcopale centrafricana
si erano rivolti al presidente François Bozizé, chiedendo una soluzione al problema
dell’insicurezza nella regione di Kaga-Bandoro e denunciando la drammatica situazione
della sanità e dell’istruzione, nonché la corruzione diffusa. Pochi giorni dopo il
governo di Bangui ha deciso di avviare una vasta offensiva militare, con la collaborazione
del presidente ciadiano Idriss Deby Itno. Una collaborazione giustificata dal fatto
che Baba Ladé è cittadino del Ciad, rifugiato in Centrafrica. “La situazione è molto
grave, mi auguro che si torni alla pace il più presto possibile e che cessino gli
abusi commessi dai militari” ha detto mons. Vanbuel. Non si conosce il bilancio delle
vittime civili dei bombardamenti degli arresti arbitrari effettuati dai soldati, centrafricani
e ciadiani all’opera nella diocesi di Kaga-Bandoro. (R.P.)