L'iniziativa di microcredito dei missionari Comboniani in una baraccopoli del Kenya
Da circa otto anni a Nairobi, capitale del Kenya, gli abitanti della baraccopoli di
Kariobangi possono finanziare i loro progetti con gli strumenti del microcredito,
grazie all’iniziativa di alcuni missionari comboniani. Ad illustrare i principi su
cui si basa questa esperienza è, nell’intervista di Davide Maggiore, il parroco
padre Paulino Mondo:
R. – Secondo
gli insegnamenti della Chiesa cattolica, un essere umano deve vivere bene perché è
l’immagine di Dio vero. Quindi, abbiamo messo insieme un gruppetto di 50 persone che
potevano così aiutarsi a vicenda. Oggi siamo 4.020 persone. Chiunque voglia essere
membro, deve contribuire per un minimo di 5 euro in scellini kenyoti e un euro ogni
settimana. Così, questa persona può ottenere un prestito di 20-30 euro, ma deve essere
garantita da tre persone: così, se la persona che ha ricevuto il prestito scappa,
quelli che hanno garantito per lei devono pagare, perché sono come i suoi compagni
di lavoro. Questo è stato per insegnare loro ad avere a cuore il bene comune, perché
la povertà dell’Africa è l’individualismo.
D. – In questi otto anni,
quali sono stati i risultati?
R. – I membri del microcredito stanno
riuscendo a mettere insieme alcuni piccoli negozi. Adesso stiamo comprando anche i
terreni, usando questi soldi, e stiamo costruendo le case popolari fuori dalle baraccopoli.
Tanta gente sta mandando i figli a scuola e questo è un altro guadagno, perché la
miseria cresce dove c’è l’ignoranza.
D. – Come si inserisce questa iniziativa
nella vostra attività missionaria e nell’annuncio della Parola di Dio?
R.
– Non sono separati, perché ovunque Gesù passasse, quando c’era una folla affamata
Egli non lasciava andare via la gente senza averla saziata. E anche il Beato Giovanni
Paolo II e ancora il nostro Papa, Benedetto XVI, hanno scritto sul benessere di un
essere umano, su come possiamo sconfiggere la povertà. Quindi, usando l’insegnamento
sociale e la Bibbia, la Chiesa cattolica deve fare la differenza: deve presentare
un Vangelo che faccia effetto.
D. – Il mondo occidentale attraversa
oggi una grave crisi economica. L’esperienza di Kariobangi, la mentalità e i valori
che la ispirano possono essere d’aiuto anche ai cittadini del Nord del mondo?
R.
– Io penso di sì, perché qui abbiamo scoperto che il benessere di un essere umano
non è solo nel denaro, ma è nella persona stessa. Un essere umano è un tesoro. L’essere
umano non può vivere dei denari che vengono da fuori: deve vivere di qualcosa che
viene da dentro il suo cuore.(gf)