Scalfaro, profondamente religioso e profondamente laico
di S.E. Mons. Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni, Narni, Amelia e assistente ecclesiastico
della Comunità di Sant'Egidio Da vari decenni
il Presidente aveva preso l’abitudine di venire alla messa nella basilica di Santa
Maria in Trastevere tutte le domeniche e di lì è nata un’amicizia che poi è continuata
nel tempo con un testimone così prezioso di credente e di grande italiano. Scalfaro
era un cattolico dai tratti anche tradizionali. Aveva una pietà mariana profonda.
Tuttavia proprio attraverso questa pietà, nutrita per altro dalla scrittura, dall’esempio
di santi a lui molto cari, e anche da un attento amore per i poveri, ha preso forza
una fede per un servizio disintessato al paese, al bene pubblico dell’Italia. In effetti
è stato un grande servitore del paese e non di sé stesso. Mons. Vincenzo Paglia,
che presiede i funerali di Oscar Luigi Scalfaro, ricorda la sua profonda fede che
"è stata la ragione della sua profonda azione politica per il bene di tutti. A me
ha fatto impressione - racconta il presule - ieri mattina, mentre sono andato al suo
capezzale, vedere sul comodino accanto al suo letto la corona del rosario, la Bibbia,
le fonti francescane e la Costituzione. Qui c’è tutto Scalfaro, quest’uomo che a 27
anni ha preso parte alla vita politica scrivendo anche la Costituzione, fino all’ultimi
suoi giorni legato, potremmo dire, a Dio e al Paese". Precisando che la sua figura
può essere considerata appieno un modello per i cattolici impegnati in politica oggi,
Mons. Paglia ricorda gli esordi di Scalfaro in politica, le sue resistenze e lo sprone
del suo vescovo di allora. "Il suo leit motiv - sottolinea ancora - è stato mostrare
una fede senza se e senza ma, schietta, chiara, che nello stesso tempo non impediva
di difendere lo Stato con una determinazione senza precedenti. In questo senso è stato
profondamente religioso e profdonamente laico perché la sua fede si incardinava nella
libertà, nella difesa dell’uomo". (a cura di Antonella Palermo)