Inaugurazione dell'Anno giudiziario: il ministro Severino punta su efficienza e carceri
Oggi in Italia l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Una giornata caratterizzata
da riflessioni critiche, polemiche e dall’intervento del ministro della giustizia
Severino alla cerimonia organizzata a Catania. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
Giustizia
efficiente, sedi disagiate, divario tra sud Italia e resto d’Europa. Sono alcuni dei
temi toccati dal guardasigilli che ha ricordato l’esempio di Giovanni Falcone ponendo
in primo piano la questione del sovraffollamento delle carceri: strutture – ha detto
– da considerarsi come l’indicatore del grado di civiltà di un Paese. Il ministro,
che ha visitato il penitenziario di Catania, ha inoltre difeso le liberalizzazioni
che però sono finite al centro della protesta degli avvocati. E’ successo sia a Torino
sia a Napoli, dove alla cerimonia i legali si sono presentati col bavaglio per denunciare
un governo che antepone l’economia alla giustizia. Su questo versante sono scese in
campo anche le procure. Quella di Reggio Calabria ha evidenziato il problema dell’insufficienza
di organico per fronteggiare le mafie. Dal canto suo presidente della Corte d’Appello
di Catania ha proposto un filtro per i processi di secondo grado al fine di evitare
risarcimenti che vanificano i risparmi. Altro tema chiave la lentezza dei procedimenti
e quello del corretto rapporto tra politica e giustizia, tra autonomia, indipendenza
e il timore di vendette incrociate. A Palermo i magistrati hanno puntato il dito contro
la corruzione pubblica. A Milano, invece, contro la prescrizione che è stata definita
un agente patogeno del sistema. Da Roma, infine, è arrivato l’incitamento in vista
di riforme utili come quella del processo civile.