Nuova giornata di violenze inSiria: decine di vittime. Onu: Mosca dice no alla risoluzione
contro Damascoo
Nell’ennesimo venerdì di proteste in Siria, si registrano vaste operazioni di repressione
del dissenso da parte dell’esercito. I comitati d’opposizione denunciano l’uccisione
di sei persone in diverse località del Paese mentre aggiornano a 62 morti il bilancio
dell’offensiva di ieri nelle città di Homs e Hama, dove tra le decine di vittime compaiono
anche diversi minorenni e almeno una donna. Di diverso avviso l’agenzia ufficiale
Sana che riferisce solo dell’uccisione di tre militari. La nuova fiammata di violenze
arriva a poche ore dalla riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, dove sarà discussa
la bozza di risoluzione avanzata della Lega Araba e sostenuta dai Paesi Occidentali.
L'iniziativa, approvata dai ministri degli Esteri dell'organizzazione pan-araba il
22 gennaio, chiede al presidente siriano Assad di passare i poteri al suo vice e la
formazione di un governo di unità nazionale transitorio nei prossimi due mesi. In
vista dell’incontro, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha auspicato
che il Consiglio si esprima con “un'unica voce” sulla crisi siriana. Ma le premesse
sono tutt’altre: il viceministro degli esteri russo, Ghennadi Gatilov, ha detto che
Mosca giudica “inaccettabile” la bozza di risoluzione poiché non contiene aspetti
ritenuti fondamentali dalla Russia. Lo scorso ottobre Pechino e Mosca hanno posto
il veto a una risoluzione su sanzioni contro il governo di Assad. Intanto l’Unicef
denuncia: sono almeno 384 i bambini uccisi in Siria dall'inizio della rivolta contro
il regime, dieci mesi fa. Altri 380 adolescenti sono stati arrestati, alcuni di età
inferiore ai 14 anni. L'agenzia delle Nazioni unite si dice preoccupata per la situazione
in Siria e richiama Damasco all'obbligo di proteggere i bambini.