2012-01-27 13:56:13

Egitto: uccisi padre e figlio copti. Il vescovo Kyrollos chiede protezione al governo


Due cristiani copti, padre e figlio, sono stati uccisi ieri a Bahgourah, un suburbio di Nag Hammadi, nell’Alto Egitto, da una bada criminale di musulmani. In realtà il duplice omicidio è scaturito nell’ambito dell’ennesimo tentativo di estorsione compiuto dalla criminalità comune, ma ha avuto l’effetto di rialzare la tensione interreligiosa e la rabbia fra la comunità cristiana che chiede protezione dalle vessazioni e le violenze da parte dei musulmani. Secondo quanto riferisce l'agenzia AsiaNews, quattro giorni fa Ahmed Saber, noto bandito musulmano, ha chiesto a Moawad Asaad, un imprenditore edile copto, una grossa somma di denaro per permettergli di continuare a lavorare. Ieri pomeriggio Ahmed Saber è tornato a esigere il denaro a casa di Asaad; il copto si è rifiutato di andare all’automobile di Saber a parlargli, nel timore di essere rapito. A quel punto quattro uomini sono usciti dal veicolo armati di mitra e hanno aperto il fuoco contro Moawad e suo figlio Asaad Mowad, ingegnere. Entrambi sono morti sul colpo. La loro morte ha scatenato la protesta cristiana: alcune migliaia di copti hanno manifestato davanti al palazzo del governo a Nag Hammadi, chiedendo protezione per la comunità copta. Attualmente è in corso un sit-in di fronte al quartiere generale della polizia, a cui partecipano quattromila persone che hanno promesso di continuare nella protesta fino a quando Ahmed Saber e i suoi complici non saranno arrestati. Il vescovo di Nag Hammadi, mons. Kyrollos, ha dichiarato che Ahmed Saber, ben noto alla polizia, ha estorto denaro dai membri della comunità copta, e ha rapito i figli dei cristiani per ottenere i soldi del riscatto sin dall’anno scorso. “La polizia ha ricevuto numerose denunce per questi crimini. Non so perché non l’abbiano arrestato. Ritengo che le forze di polizia, e i musulmani, siano totalmente responsabili per la situazione di terrore in cui vivono i copti di Bahgourah”. Il presule ha quindi chiamato le autorità del Cairo e il ministero dell’Interno chiedendo che sia garantita la protezione ai copti che vivono nell’area di Nag Hammadi, “che sono costantemente soggetti a rapimenti e a terrore”. (M.G.)







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