2012-01-24 13:11:25

Usa. Mons. Dolan nella Veglia per la 39.ma Marcia per la Vita: rispettare la libertà di coscienza


Non arrendersi mai di fronte a chi attacca la vita e la libertà di coscienza. Con questo accorato appello il cardinale designato Timothy Dolan, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, ha concluso la Veglia notturna per la 39ª Marcia della Vita svoltasi ieri a Washington. “Da un punto di vista umano saremmo tentati di arrenderci di fronte a un governo che considera il concepimento, la gravidanza e la nascita come una malattia da curare e di fronte a chi considera il blocco chimico del concepimento o l’aborto di un bambino un diritto che deve essere finanziato da chi è contrario”, ha detto nell’omelia l’arcivescovo di New York riferendosi alla decisione dell’Amministrazione Obama di obbligare tutte le strutture ospedaliere americane, a fornire, a partire dal 2013, contraccettivi e prodotti abortivi nei propri programmi sanitari. “Quando la possibilità di dare da mangiare, un tetto e cure viene negata se non si ottempera all’obbligo di aiutare le donne ad abortire i loro bambini è difficile colpevolizzare chi è tentato di gettare la spugna”. E al controverso provvedimento, ha fatto riferimento nella Messa di apertura della Veglia, domenica sera, anche il cardinale Daniel Di Nardo, arcivescovo di Galveston-Houston e presidente della Commissione episcopale per le attività pro-vita. “Mai nella storia americana un Governo federale ha costretto i cittadini ad acquistare un prodotto che violasse le proprie convinzioni”, ha detto il porporato facendo eco alla dura presa di posizione espressa in questi giorni da mons. Dolan. Il cardinale DiNardo ha poi ricordato le parole rivolte la settimana scorsa da Benedetto XVI a un gruppo di vescovi americani in visita ad limina. Riferendosi alla controversia in atto, il Santo Padre aveva affermato che è ”fondamentale che l’intera comunità cattolica negli Stati Uniti riesca a comprendere le gravi minacce alla testimonianza morale pubblica della Chiesa che presenta un secolarismo radicale, che trova sempre più espressione nelle sfere politiche e culturali”, esprimendo preoccupazione per “certi tentativi fatti per limitare la libertà più apprezzata in America, la libertà di religione”. (A cura di Lisa Zengarini)







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