2012-01-24 15:03:04

Sciopero tir, la protesta va avanti. Monti: "Il rispetto della legalità si deve esigere"


''Vogliamo riformare l'Italia nella comprensione delle categorie ma facendo rispettare le leggi”: questa la linea del governo Monti sullo sciopero dei tir, che si è esteso a tutto il Paese e che sembra destinato a durare fino a venerdì prossimo. Oggi, alla protesta si unisce anche il dolore per la morte ad Asti di un manifestante, investito dal mezzo guidato da una collega tedesca che è stata arrestata. Per il sindacato Trasporto unito i blocchi saranno rimossi ma la mobilitazione continua. La situazione è intollerabile, avverte da parte sua il garante. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

Un astigiano travolto e ucciso da un tir tedesco: è l’ultimo tragico atto di una protesta che sta paralizzando l’Italia. Mezzi pesanti fermi ai caselli, da nord a sud: “Non ostacoliamo il traffico", dicono i manifestanti, ma a Roma il prefetto ha vietato i loro assembramenti. Disagi anche nei porti, manca il carburante e chiudono molte stazioni di servizio. Non c’è consegna merci e, tra l’altro, si fermano le attività dei primi due turni negli stabilimenti Fiat. Le situazioni peggiori in Calabria Sicilia e Sardegna. Ora, si teme anche per le risorse alimentari, Per la Coldiretti, sono a rischio al giorno 50 milioni di euro di prodotti alimentari deperibili. Molto critica la posizione della Cgil e di Confindustria e il garante non esclude la precettazione. Roberto Alesse presidente dell'Autorità:

“Chi vuole manifestare e rivendicare indicare in modo legittimo i propri diritti lo deve fare rispettando la legge: noi ci troviamo di fronte a degli scioperi che sono selvaggi. L’Italia non si può fermare”.

Intanto, si pronuncia anche la politica: diverse le sollecitazioni al governo dal Pdl e dall’Udc La linea del premier è il rispetto della legalità e del libero movimento delle merci, pur garantendo il diritto di sciopero.

“Abbiamo deciso di proseguire con la protesta, ma lanciamo un appello: basta forzature, tensioni, blocchi, chi vuole circolare circoli". Così Trasportounito, che invita a placare le tensioni ma denuncia anche un mancato confronto col governo. Sentiamo Sandro De Caro di Trasportounito, intervistato da Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

R. – Noi, come Trasportounito, abbiamo dato dei segnali, abbiamo scritto ai nostri presidi di scaricare la tensione: quello, però, che stiamo verificando è che sta diventando più grossa di me gestire la situazione, perché mentre c’è un presidio autorizzato fisso, spontaneamente i tir stanno invadendo e creando il panico stradale. Purtroppo, il governo ci sta ignorando e anche i partiti non si stanno nemmeno preoccupando di andare a capire cosa sta succedendo, per poter avere anche una loro posizione, visto che le norme sbagliate fino ad oggi vengono dal parlamento. Non credo sia con la precettazione che si possa risolvere il problema. Arriviamo a impegni seri e concreti a ridiscutere la legge, che prevede i costi minimi. Noi chiediamo che lo sconto all’autostrada avvenga al casello, in modo immediato. Chiediamo che per quanto riguarda le anticipazioni sulle accise possa avvenire anche un sistema in fattura.

D. – Tutte istanze che, comunque, domani potrete portare al tavolo di confronto con il governo: me lo può confermare?

R. – Mi dispiace deluderla, ma l’incontro che c’è domani riguarda la questione siciliana e Trasportounito non è invitato a quell’incontro: la rappresentanza di tutti gli autotrasportatori spontanei sono invitati a questo tavolo… Non ci si può scegliere l’interlocutore.(mg)







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