Organizzazione Internazionale del Lavoro: pubblicato il testo su religioni e giustizia
sociale
“Garantire un lavoro decente per tutti è un imperativo se si vuole restaurare un equilibrio
e mettere i valori umani al centro delle scelte politiche”. Su questa convinzione
sono scesi in campo i rappresentanti delle diverse tradizioni religiose – cristiani,
ebrei, musulmani e buddisti – che su invito dell’Organizzazione Internazionale del
Lavoro (Ilo), hanno collaborato alla stesura di un testo dal titolo “Convergenze:
lavoro decente e giustizia sociale nelle tradizioni religiose”. Il testo è stato diffuso
oggi, nel giorno stesso in cui l’Ilo pubblicava i dati di un suo rapporto lanciando
una “sfida urgente” per il futuro: creare 600 milioni di posti di lavoro produttivi
nei prossimi dieci anni. Il Rapporto afferma che nel mondo ci sono 200 milioni di
disoccupati, tra questi 74,8 milioni hanno tra i 15 e i 24 anni e nel 2012 altri tre
milioni di persone rimarranno senza lavoro. Alla luce di questi dati allarmanti, l’Organizzazione
Internazionale del Lavoro ha richiamato i rappresentanti religiosi per un confronto
“interreligioso” sui temi della dignità umana, la solidarietà e la giustizia sociale,
la difesa dei diritti del lavoro e la sicurezza, il lavoro forzato e il lavoro minorile
la libertà sindacale e la discriminazione. Alla stesura dei diversi capitoli, - riferisce
l'agenzia Sir - hanno collaborato per la tradizione cristiana il Consiglio mondiale
delle Chiese, per la Chiesa cattolica il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, per
la parte musulmana l’Organizzazione islamica internazionale Isesco. “In un’epoca contrassegnata
dalla peggior crisi che il mondo abbiamo conosciuto dalla Grande Depressione – dice
il presidente dell’Ilo Juan Somavia – sempre più individui pensano di non contare
più nulla, che la dignità umana non vale se non per i discorsi e che la mondializzazione
manca di riferimenti etici. Il malcontento aumenta e la disperazione si espande”.
Il presidente dell’Ilo parla di “salari di miseria, condizioni di lavoro precario,
scioperi, lavoro in nero, lavoro forzato, lavoro minorile, protezione sociale insufficiente”.
Il testo presentato oggi dall’Ilo nasce dalla convinzione che “la spiritualità e i
valori sono essenziali per la ricerca di una mondializzazione equa”. E Somavia aggiunge:
“Questo testo è una prima tappa di un viaggio comune che spero, poterà all’avvento
di una nuova era di giustizia sociale fondata sui nostri valori comuni”. Le comunità
religiose hanno aderito al progetto perché – si legge nell’introduzione del testo
– condividono la “comune preoccupazione dei loro fedeli” e “per esse, il lavoro è
al centro di ogni vita. (R.P.)