India: preoccupazione per le violenze anticristiane in Orissa
L’India, in particolare lo stato dell’Orissa, resta ancora un luogo insicuro per i
cristiani. Proseguono infatti le violenze, gli omicidi e in molti chiedono ancora
giustizia. Nel 2008, vittima dei massacri fu suor Meena Barwa che oggi all’agenzia
Fides sottolinea che i cristiani dell’Orissa non hanno sofferto invano. “La nostra
sofferenza – ha sottolineato - ha portato frutti: siamo cresciuti nella fede e nell’amore
verso Dio. Sacerdoti, religiosi e laici, hanno sofferto e lottato insieme, il Signore
– ha aggiunto - conosce il nostro calvario, ma non vi è odio nei nostri cuori, siamo
convinti che le indicibili pene inflitteci non sono state inutili”. Sulla sua esperienza
in Orissa, la religiosa ha detto di sentirsi parte della comunità di Kandhamal e di
non aver mai pensato di lasciare questo luogo. Abbiamo percorso molta strada e abbiamo
ancora molta strada da fare insieme. “Oggi – ha proseguito la suora - sopravviviamo
grazie alla fede, non possiamo fermarci a guardare indietro perché ci sono sfide importanti
davanti a noi: il Signore ci ha mantenuto in vita e oggi siamo chiamati ad affrontare
queste sfide con speranza, fiducia e convinzione”. (B.C.)