2012-01-24 16:49:34

In Costa d'Avorio in corso la prima riunione della Recowa-Cerao. L'intervento di mons. Filoni


Da ieri, e fino al 29 gennaio, è in corso a Yamoussoukro, in Costa d’Avorio, la prima riunione della Conferenza episcopale regionale dell’Africa Occidentale (Recowa-Cerao), nata nel 2009 dalla fusione dell’Associazione delle Conferenze episcopali anglofone dell’Africa Occidentale (Aecawa), della Conferenza episcopale regionale francofona dell’Africa dell’Ovest, delle Conferenze episcopali dei Paesi lusofoni. Cardinali, arcivescovi e vescovi dell’Africa occidentale si ritrovano per discutere il tema: “La Chiesa, Famiglia di Dio, in Africa occidentale a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace”. Oggi l’intervento di mons. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Servizio di Francesca Sabatinelli
“La creazione della Conferenza Episcopale Regionale dell’Africa dell’Ovest risponde ad un’attesa dei vescovi della regione e al desiderio di approfondire la comunione sacramentale e pastorale tra di loro”. Sono le parole con le quali mons. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, e prossimo cardinale, ha salutato la prima Assemblea Plenaria della Recowa-Cerao, un progetto che ha sempre avuto e continuerà ad avere il sostegno di Propaganda Fide, ha sottolineato lo stesso mons. Filoni, che ha assicurato l’approvazione degli statuti della Conferenza da parte della Santa Sede.

Il presule ha quindi ricordato la motivazione che ha spinto alla nascita di un unico organismo dalla fusione della Cerao e dell’Aecawa, due realtà che negli anni, pur avendo dato prova del loro contributo nella crescita della Chiesa nella regione, sono divenute insufficienti di fronte ai cambiamenti socio-culturali, alle crisi politiche, alle guerre e conflitti religiosi che agitano l’Africa Occidentale. La Chiesa deve continuare ad annunciare il Regno di Dio e compiere la sua missione profetica al servizio del continente africano in modo sempre più efficace: è stato il richiamo di mons. Filoni. Di qui la nascita di questa Conferenza, per consentire di affrontare insieme le nuove sfide sul piano sociale e religioso.

La Recowa-Cerao risponde non solo ad un’esigenza di carattere pastorale, ma anche all’importante ruolo che alle Conferenze Episcopali è stato assegnato dal Concilio Vaticano II, e alle osservazioni scaturite dall’Assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi che, nel 1985, ha ripetuto la necessità di unità delle Conferenze in nome del bene della Chiesa. La Recowa-Cerao, ha quindi spiegato mons. Filoni, per ottemperare pienamente alla sua missione dovrà contribuire all’unità dei vescovi e di una Chiesa sempre più protesa verso lo sviluppo integrale dell’uomo in una società fraterna e pacifica. Grazie a lei, ha aggiunto, i vescovi dell’Africa dell’Ovest parleranno ad una sola voce e potranno affrontare collegialmente le numerose sfide che la regione pone, sul piano ecclesiale, sociale e politico.

Mons. Filoni non ha mancato di fornire linee d’azione, suggerendo di partire dai contenuti dall’esortazione apostolica post-sinodale Africae Munus, pubblicata da Benedetto XVI in Benin lo scorso 19 novembre. La riconciliazione, ha ribadito, è una priorità per la Chiesa in Africa che deve a sua volta riconciliarsi per essere credibile nel suo insegnamento e nella sua azione sociale. Di qui, l’invito ai vescovi africani a seguire la raccomandazione del Papa di celebrare tutti gli anni, in ogni paese africano, “un giorno o una settimana della riconciliazione”.

Un gran numero di popolazioni africane – ha detto mons. Filoni – sono vittime di guerre civili, di conflitti etnici e religiosi, di crisi politiche persistenti. Ci sono famiglie divise, persone sfollate, che vivono in condizioni di miseria insopportabile, private dei loro diritti fondamentali. Malgrado i progressi compiuti, la pace è ancora molto fragile in alcuni di questi paesi. La Chiesa deve dunque perseguire sempre più con maggiore efficacia il suo sforzo a favore della pace e affrontare la sfida decisiva dell’educazione alla pace, come chiesto dal Papa il primo gennaio di quest’anno. In conclusione, mons. Filoni invita i vescovi a mettere a punto un’azione comune a favore dell’evangelizzazione della regione e li esorta a vivere pienamente, e in piena verità, la “solidarietà pastorale affettiva ed effettiva” all’origine della creazione di questa unica Conferenza Regionale, fonte di speranza per una sempre più feconda attività missionaria della Chiesa locale, e mezzo per il consolidamento della comunione ecclesiale e dello spirito collegiale che deve animare i vescovi, sia a livello nazionale che regionale.








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