In Costa d'Avorio in corso la prima riunione della Recowa-Cerao. L'intervento di mons.
Filoni
Da ieri, e fino al 29 gennaio, è in corso a Yamoussoukro, in Costa d’Avorio, la prima
riunione della Conferenza episcopale regionale dell’Africa Occidentale (Recowa-Cerao),
nata nel 2009 dalla fusione dell’Associazione delle Conferenze episcopali anglofone
dell’Africa Occidentale (Aecawa), della Conferenza episcopale regionale francofona
dell’Africa dell’Ovest, delle Conferenze episcopali dei Paesi lusofoni. Cardinali,
arcivescovi e vescovi dell’Africa occidentale si ritrovano per discutere il tema:
“La Chiesa, Famiglia di Dio, in Africa occidentale a servizio della riconciliazione,
della giustizia e della pace”. Oggi l’intervento di mons. Fernando Filoni, Prefetto
della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Servizio di Francesca Sabatinelli “La
creazione della Conferenza Episcopale Regionale dell’Africa dell’Ovest risponde ad
un’attesa dei vescovi della regione e al desiderio di approfondire la comunione sacramentale
e pastorale tra di loro”. Sono le parole con le quali mons. Fernando Filoni, Prefetto
della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, e prossimo cardinale, ha salutato
la prima Assemblea Plenaria della Recowa-Cerao, un progetto che ha sempre avuto e
continuerà ad avere il sostegno di Propaganda Fide, ha sottolineato lo stesso mons.
Filoni, che ha assicurato l’approvazione degli statuti della Conferenza da parte della
Santa Sede.
Il presule ha quindi ricordato la motivazione che ha spinto
alla nascita di un unico organismo dalla fusione della Cerao e dell’Aecawa, due realtà
che negli anni, pur avendo dato prova del loro contributo nella crescita della Chiesa
nella regione, sono divenute insufficienti di fronte ai cambiamenti socio-culturali,
alle crisi politiche, alle guerre e conflitti religiosi che agitano l’Africa Occidentale.
La Chiesa deve continuare ad annunciare il Regno di Dio e compiere la sua missione
profetica al servizio del continente africano in modo sempre più efficace: è stato
il richiamo di mons. Filoni. Di qui la nascita di questa Conferenza, per consentire
di affrontare insieme le nuove sfide sul piano sociale e religioso.
La
Recowa-Cerao risponde non solo ad un’esigenza di carattere pastorale, ma anche all’importante
ruolo che alle Conferenze Episcopali è stato assegnato dal Concilio Vaticano II, e
alle osservazioni scaturite dall’Assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi che,
nel 1985, ha ripetuto la necessità di unità delle Conferenze in nome del bene della
Chiesa. La Recowa-Cerao, ha quindi spiegato mons. Filoni, per ottemperare pienamente
alla sua missione dovrà contribuire all’unità dei vescovi e di una Chiesa sempre più
protesa verso lo sviluppo integrale dell’uomo in una società fraterna e pacifica.
Grazie a lei, ha aggiunto, i vescovi dell’Africa dell’Ovest parleranno ad una sola
voce e potranno affrontare collegialmente le numerose sfide che la regione pone, sul
piano ecclesiale, sociale e politico.
Mons. Filoni non ha mancato di
fornire linee d’azione, suggerendo di partire dai contenuti dall’esortazione apostolica
post-sinodale Africae Munus, pubblicata da Benedetto XVI in Benin lo scorso 19 novembre.
La riconciliazione, ha ribadito, è una priorità per la Chiesa in Africa che deve a
sua volta riconciliarsi per essere credibile nel suo insegnamento e nella sua azione
sociale. Di qui, l’invito ai vescovi africani a seguire la raccomandazione del Papa
di celebrare tutti gli anni, in ogni paese africano, “un giorno o una settimana della
riconciliazione”.
Un gran numero di popolazioni africane – ha detto
mons. Filoni – sono vittime di guerre civili, di conflitti etnici e religiosi, di
crisi politiche persistenti. Ci sono famiglie divise, persone sfollate, che vivono
in condizioni di miseria insopportabile, private dei loro diritti fondamentali. Malgrado
i progressi compiuti, la pace è ancora molto fragile in alcuni di questi paesi. La
Chiesa deve dunque perseguire sempre più con maggiore efficacia il suo sforzo a favore
della pace e affrontare la sfida decisiva dell’educazione alla pace, come chiesto
dal Papa il primo gennaio di quest’anno. In conclusione, mons. Filoni invita i vescovi
a mettere a punto un’azione comune a favore dell’evangelizzazione della regione e
li esorta a vivere pienamente, e in piena verità, la “solidarietà pastorale affettiva
ed effettiva” all’origine della creazione di questa unica Conferenza Regionale, fonte
di speranza per una sempre più feconda attività missionaria della Chiesa locale, e
mezzo per il consolidamento della comunione ecclesiale e dello spirito collegiale
che deve animare i vescovi, sia a livello nazionale che regionale.