Siria: nuove sanzioni contro il regime mentre continuano gli scontri
L'Unione Europea ha approvato questa mattina nuove sanzioni contro il regime siriano.
Si tratta dell'undicesimo pacchetto di misure, che colpisce 22 alti funzionari e 8
società legate all'esercito di Damasco, ai quali è stato imposto il congelamento dei
beni e il bando sui visti verso il territorio comunitario. “Ancora una volta chiediamo
che in Siria cessi la violenza, e che gli osservatori della Lega Araba siano posti
in grado di svolgere indisturbati il proprio compito”, ha dichiarato Catherine Ashton,
alto rappresentante per la politica estera europea all’apertura della riunione dei
ministri degli Esteri dell’Ue. Intanto il governo di Damasco ha rigettato il nuovo
piano della Lega Araba per uscire dalla crisi, che dura ormai da oltre 10 mesi. La
proposta, che prevedeva l’uscita di scena del presidente Bashar Al-Assad entro due
mesi, è stata giudicata “una violazione della sovranità della Siria e una flagrante
interferenza nei suoi affari interni”. Disappunto su questa presa di posizione è stato
espresso dal ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi, mentre la stessa opposizione
siriana al regime ha giudicato il piano della Lega Araba come irrealizzabile e privo
di appropriati meccanismi di attuazione. Intanto ’Arabia Saudita ha deciso di ritirare
i propri osservatori dalla missione panaraba, invocando l’intervento delle Nazioni
Unite, mentre fonti ufficiali russe parlano di un Paese “sull’orlo della guerra civile”.
A difendere la Lega Araba è il capo della missione in Siria, il generale sudanese
Mohammed Al-Dabi, il quale sostiene che "dopo l'arrivo della missione l'intensita'
della violenza e' cominciata a calare", anche se oggi si contano almeno cinque soldati
governativi uccisi in uno scontro con dei disertori ribelli nella provincia di Homs.
(M.R.)