2012-01-22 08:07:15

Egitto: i Fratelli Musulmani conquistano il 47 per cento dei seggi parlamentari


Il partito dei Fratelli Musulmani ha vinto nettamente le elezioni legislative in Egitto conquistando il 47 per cento dei seggi nel nuovo Parlamento. E' quanto emerge dai risultati definitivi annunciati dalla Commissione elettorale egiziana a conclusione della terza tornata del voto. Il 24 per cento dei seggi va invece al partito dei salafiti di Al Nour. Intanto, oggi, uscirà dal carcere il blogger egiziano Michael Nabil, graziato nell'ambito di un provvedimento di amnistia che riguarda 1.959 detenuti. Sull'esito della tornata elettorale appena conclusa, Gabriella Ceraso ha raccolto il parere dell'islamologo, Paolo Branca:RealAudioMP3

R. – L’Egitto sta passando una fase molto delicata, una svolta storica. Ci si attendeva un successo delle liste di ispirazione islamica, soprattutto dei Fratelli Musulmani, che sono uno storico movimento di opposizione in Egitto. E’ più sorprendente l’affermazione dei Salafiti, probabilmente finanziata dai Paesi della penisola arabica, molto meno evoluti dal punto di vista del pensiero religioso, e che stanno probabilmente anche giocando una partita di egemonia tra le varie influenze su un Paese così delicato e strategico come l’Egitto.

D. – I Salafiti al 24 per cento. Questo che cosa significherà in una formazione politica futura, in un Parlamento, e per la stesura di una Costituzione?

R. – E’ tutto da vedere, anche perché l’Università di al Azhar è l’università religiosa del Cairo ed è uno dei centri più importanti dell’islam sunnita. Già da giugno scorso aveva fatto delle interessanti dichiarazioni riguardo alle libertà, che dovevano essere comunque garantite. Stiamo assistendo anche ad un braccio di ferro tra un islam istituzionale, un islam dello Stato, e un islam invece che è sempre stato all’opposizione in questi ultimi decenni, e trovare un punto di equilibrio è veramente una delle grosse sfide di questa epoca.

D. – Ma c’è un peso della comunità internazionale su questo? C’è un ruolo che può essere giocato o no?

R. – Il problema è che noi siamo nei guai a causa di questa crisi economica, in particolare in Europa e di questo potrebbero approfittare altri, come per esempio la Cina, di cui mai si parla, ma che ha grossi interessi in tutta l’Africa e in Medio Oriente. (ap)







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