2012-01-21 08:30:41

Croazia: Messaggio dei vescovi per il referendum sull’adesione all’Ue


Referendum importante, per la Croazia, domani, 22 gennaio. Il Paese infatti, è chiamato a dire sì o no all’ingresso nell’Unione Europea, fissato al 1.mo luglio 2013. Gli ultimi sondaggi danno i “sì” in vantaggio e se così fosse, dopo sei anni di negoziati, la Croazia diventerebbe il 28.mo Stato membro dell’Ue, l’ultimo a farne parte le nazioni a maggioranza cattolica del Vecchio Continente. In vista del referendum, i vescovi hanno diffuso un messaggio, indirizzato “ai fedeli e a tutti gli uomini di buona volontà”: “Per secoli – si legge nel testo – la Chiesa ha accompagnato il cammino della nazione, ha condiviso il suo destino e, come tutti i cittadini responsabili, ora vuole sapere se siamo in grado di guardare al futuro con speranza in questa nuova società, ovvero l’Unione Europea in cui la Croazia vuole entrare”. Naturalmente, i presuli si dicono consapevoli del fatto che “non è compito della Chiesa emanare direttive su come e con chi lo Stato si debba associare”; tuttavia, come “madre e maestra”, essa “aiuta ogni nazione a costruire una comunità basata su principi umani e cristiani”. In questo senso, per i vescovi “è giustificabile sperare che il futuro del Paese sarà migliore e più sicuro all’interno della comunità europea piuttosto che all’esterno”. Ma ad ogni modo, “la decisione finale sarà presa dai cittadini con il referendum” e “la Chiesa rispetterà tale decisione”. Poi, la Chiesa di Zagabria scrive: “Capiamo i timori dei molti che temono l’ingresso del Paese nell’Ue come una minaccia alla sovranità e all’identità nazionale”, ma “in un mondo globalizzato, anche se non faremo parte dell’Unione Europea, dovremo comunque costantemente affrontare tali sfide”. Guardando, quindi, “alla speranza cristiana, a Cristo che non ha mai deluso chi si affida a Lui”, la Chiesa croata invita “tutti i fedeli cattolici e tutti i cittadini a respingere paure e rassegnazione e ad aprirsi con coraggio al futuro”, anche sulla scia delle parole pronunciate da Benedetto XVI nel giugno scorso, durante il suo viaggio apostolico nel Paese: “Il processo di entrata in Europa – disse il Papa il 4 giugno 2011, durante l’incontro con i giornalisti sull’aereo verso Zagabria - è un processo reciproco di dare e di ricevere. Anche la Croazia dà con la sua storia, con la sua capacità umana ed economica, e riceve naturalmente, allargando così l’orizzonte e vivendo in questo grande commercio non solo economico, ma soprattutto anche culturale e spirituale”. Sulla base di “questo spirito”, dunque, che i vescovi concludono il loro messaggio chiedendo a tutti, fedeli e cittadini, di andare a votare domenica prossima, scegliendo “secondo coscienza”. (I.P.)







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