2012-01-20 14:15:25

Dopo l'uccisione di 4 soldati francesi in Afghanistan, Parigi sospende l'addestramento dell'esercito di Kabul


Afghanistan. La Francia ha sospeso tutte le operazioni di addestramento dell’esercito di Kabul e valuta il ritiro anticipato del proprio contingente. Lo ha detto il presidente Sarkozy dopo l’uccisione, ieri, di quattro militari francesi da parte di un soldato afghano nella provincia di Kapisa. Di “incidente tragico, ma isolato” parla la Nato. Solo il 29 dicembre scorso in un episodio analogo erano morti due legionari francesi. Su quanto accaduto Paolo Ondarza ha intervistato Luca La Bella, responsabile Asia del CeSI, il Centro Studi Internazionali
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R. - Dobbiamo valutare tutto ciò che avviene in Afghanistan, visto il breve lasso di tempo che intercorre tra l’evento e la reazione in Europa, come una reazione a caldo, alla luce anche del fatto che Sarkozy è in piena campagna elettorale. Vedremo cosa faranno le truppe francesi che, anche se sono un operatore minore all’interno della missione della Nato in Afghanistan, hanno un’importante funzione di controllo delle vie di accesso alla capitale Kabul dal confine pakistano.

D. - Colpisce il fatto che i quattro militari francesi non sono stati uccisi in un attentato, ma appunto, da un soldato dell’esercito afghano…

R. - In un Paese come l’Afghanistan, dove non ci sono registri, dove non ci sono anagrafi, è molto facile per l’insurrezione far reclutare nell’esercito persone che diventano delle “cellule dormienti”, che possono essere attivate in qualsiasi momento.

D. - Questo fatto mette in luce anche la persistente instabilità nel Paese…

R. - Certamente. Ci troviamo ad un crocevia: la Nato e l’Occidente hanno capito che bisogna iniziare a pensare ad un ritiro e bisogna tentare di farlo nella maniera più responsabile possibile, cercando di arrivare ad un compromesso politico con l’insurrezione. Sappiamo quanto questo sia difficile, proprio perché l’insurrezione non è una realtà monolitica, ma ha al suo interno molte anime. Se questo possa avvenire in tempi relativamente brevi, in modo da salvaguardare i progressi fatti negli ultimi dieci anni dal punto di vista della sanità e dell’accesso all’istruzione, è veramente molto difficile dirlo.(bi)







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