2012-01-19 15:23:13

Scioperi per le liberalizzazioni. Domani l'approvazione in Cdm


Lo sciopero di 7 giorni dei gestori dei distributori di benzina aderenti a Figisc e Anisa, annunciato nel primo pomeriggio, potrebbe essere revocato, in attesa del decreto definitivo sulle liberalizzazioni che uscirà dal consiglio dei ministri di domani. Nel corso della riunione di oggi, infatti, le due associazioni hanno deciso di non procedere alla proclamazione effettiva visto che i punti del decreto da loro osteggiati, come l'eliminazione dell'esclusiva per i gestori, sarebbero stati eliminati. E sarebbero positivi anche i segnali che arrivano dall’incontro tra il governo e i rappresentanti dei tassisti, ma i lavoratori del settore non ci stanno. Anche oggi hanno protestato contro il decreto liberalizzazioni e sono determinati a non recedere dalle loro richieste. Secondo le anticipazioni, il governo domani dovrebbe annunciare una stretta sui costi delle assicurazioni, orari liberi per negozi e farmacie, interventi su edicole e benzinai. Benedetta Capelli ha intervistato Roberto Bolzonaro, vicepresidente del Forum delle associazioni familiari: RealAudioMP3

R. - Ci sono due aspetti da prendere in considerazione: il primo, è l’effetto che avranno queste misure sulle famiglie dei lavoratori o delle persone coinvolte in primis dalla liberalizzazione, mi riferisco alle categorie economiche quindi tassisti, gli ordini professionali, farmacisti…Ci sono delle implicazioni ovviamente al ribasso. Quindi una liberalizzazione porterà comunque degli scompensi per alcune categorie più deboli, però dall’altra parte se una liberalizzazione viene fatta bene, dovrebbe contribuire all’abbattimento o per lo meno all’abbassamento in generale dei costi dei generi che vengono venduti, dei servizi che vengono forniti, come ad esempio i costi dei farmaci o dei prodotti che sono normalmente venduti in farmacia. Questo in linea teorica, bisogna vedere se poi queste manovre sono fatte, seguite e controllate in maniera corretta da chi di dovere deve controllarle.

D. - Più liberalizzazione significa anche una possibilità di crescita di posti di lavoro?

R. - Probabilmente si. È chiaro che è tutto un equilibrio. La liberalizzazione dovrebbe favorire l’azione del marcato, allora è chiaro che ci vuole il controllo, il grosso problema è sempre quello, un problema di controllo e di legislazione. In ogni caso io sono convinto che la liberalizzazione dovrebbe - se fatta bene ripeto - abbattere un po’ i costi, o per lo meno renderli un po’ più bassi, e dovrebbe anche allargare la platea di chi può effettivamente usufruire di queste liberalizzazioni quindi un maggior numero di punti vendita del farmaco, un maggior numero di professionisti che possono applicare tariffe concorrenziali. Entrare dunque nel mercato bypassando quelle che posso essere delle lobby costituite e che possono vincolare comunque l’accesso di altri giovani ormai tagliati fuori da un sistema rigido come quello attuale.

D. - Per quanto riguarda invece, ad esempio, l’apertura dei negozi, il fatto che ci sarà più flessibilità negli orari...

R. - Sono del parere che la liberalizzazione sfrenata dell’apertura dei negozi sia un qualcosa che va a danneggiare soprattutto il tempo della famiglia. Mi riferisco sia ai piccoli rivenditori, piccoli negozi che temo saranno costretti, per sorreggere il peso della concorrenza della grande distribuzione, a sottoporsi a stress di turni incredibili dedicando inevitabilmente meno tempo alla famiglia - questo è un dato decisamente negativo - sia anche per la grande distribuzione. Poi tra l’altro i luoghi di socializzazione diventano i supermercati, i grandi centri commerciali e questo non è il massimo. Quindi, dal punto di vista della liberalizzazione degli orari dei negozi, andrei molto più cauto; darei degli orari diversi con una certa flessibilità, perché è giusto dare flessibilità, però manterrei comunque delle linee ben precise, per evitare queste situazioni che vanno a danneggiare soprattutto il tempo della famiglia.(bi)








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