Nave Concordia: la forza della solidarietà degli abitanti del Giglio
mons. Guglielmo Borghetti, vescovo Diocesi di Orbetello Nella tragedia
è stato rincuorante assistere a questa gara di solidarietà, di vicinanza, di attenzione.
Io ho seguito la situazione fin dal momento in cui è sorta. Il parroco dell’Isola
del Giglio mi ha telefonato nel momento in cui stava accadendo la cosa, quando ancora
non era ben chiaro che cosa fosse effettivamente successo, chiedendomi l’autorizzazione
di aprire la chiesa. Ed io gli ho detto: “Figuriamoci”. Immaginiamoci se non sia giusto
aprire la chiesa! Da lì poi siamo andati avanti, restando permanentemente in contatto,
fino a quando poi nella tarda mattinata del sabato i naufraghi sono stati trasferiti
a Porto Santo Stefano, dove anche lì c’è stata una splendida attenzione da parte del
nostro volontariato, sia delle parrocchie locali che della Caritas diocesana. Questa
gente dell’Isola del Giglio non ha avuto timore di aprire le case, anche durante la
notte, e di accogliere questi naufraghi e dar loro un primo conforto, mettere loro
addosso una coperta, dare un qualcosa di caldo. E’ stata una nota di luce in una notte
molto buia per tanti aspetti. Con il ritrovamento in vita di una passeggera
tedesca e l’identificazione di due vittime francesi, il bilancio della tragedia è
aggiornato ora a 11 morti accertati e 22 dispersi. Intanto, è giunto sull’isola mons.
Guglielmo Borghetti, vescovo della diocesi di Orbetello, di cui fa parte anche l'isola
del Giglio. (intervista di Luca Collodi)