Repubblica Ceca: la Chiesa torna in possesso delle sue proprietà
Le chiese della Repubblica Ceca tornano in possesso delle loro proprietà. Il governo
del premier Petr Necas ha approvato una norma che mette fine alle confische risalenti
agli anni del comunismo, cominciate nel 1948. Il provvedimento, atteso ora al vaglio
del Parlamento, dispone che la Chiesa Cattolica del Paese rientri in possesso di proprietà
del valore di 75 miliardi di corone (2,9 mld di euro), oltre ad un indennizzo per
il periodo ultratrentennale di esproprio, pari a 59 miliardi di corone (2,3 mld di
euro). Termina definitivamente anche il regime in cui era lo Stato a pagare i salari
di sacerdoti e religiosi. La legge, che normalizza definitivamente i rapporti tra
Stato e Chiesa, ha tuttavia subito un iter travagliato ed è stata approvata solo in
virtù dell’ultimatum che il primo ministro ceco ha dato ai suoi stessi alleati, in
particolare al vicepremier e vice-presidente del partito Karolina Peake. La Conferenza
episcopale ceca ha ringraziato il governo per il supporto dato alla legge, auspicandosi
che altre misure dello stesso tenore possano essere adottate e che la legge sia presto
approvata dal parlamento della Repubblica Ceca. (M.P.)